165 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Larissa Iapichino a Fanpage: “In pedana divento cattiva, ho la grinta di mamma Fiona”

Larissa Iapichino è uno dei talenti più puri che lo sport italiano può godersi nel presente e per il prossimo futuro. La giovanissima lunghista azzurra, che meno di un mese fa ha griffato il record del mondo Under 20 indoor ed è finita tra i cento Under 30 di Forbes, a Fanpage.it ha parlato della relazione con il salto in lungo, del modo in cui si rapporta ai continui paragoni con tua madre, del suo sportivo di riferimento e della sua prima volta alle Olimpiadi.
A cura di Vito Lamorte
165 CONDIVISIONI
Immagine

Sono state spese tante parole per descrivere Larissa Iapichino e tante ne verrano utilizzate in futuro. Ma ce ne una che forse la rappresenta più di altre. Talento. Larissa è un talento, uno di quelli più puri. La giovanissima lunghista di Borgo San Lorenzo, che meno di un mese fa ha griffato il record del mondo Under 20 indoor, è una delle stelle più lucenti dell’atletica leggere azzurra. Figlia d’arte, Larissa, è nata sotto la stella di Fiona May ma questa ragazza del 2002 non ha paura dei continui paragoni e va per la sua strada, concentrata, concreta e con gli obiettivi sempre nel mirino.

Ai microfoni di Fanpage.it la giovanissima atleta, che è finita tra i cento Under 30 di Forbes ed è una delle ambassador della challenge"Red Bull Regionaaali”, ha parlato del suo percorso nell’atletica, del rapporto con la notorietà, del paragone costante con la madre e della sua prima volta ai Giochi Olimpici.

Larissa, cosa ti porti dagli Europei di Torun?
"L’esperienza di Torun è stata il mio battesimo in nazionale maggiore e di certo mi porto a casa l’aver trovato un gruppo davvero compatto, molto affiatato guidato da capitani eccezionali, Gianmarco Tamberi e Chiara Rosa. È stato anche il mio primo campionato internazionale senior dove il clima è davvero particolare e diverso da quello dei meeting. Mi sono confrontata con le big della mia specialità a livello mondiale".

Hai vissuto per la prima volta l’incubo di ogni atleta di vertice, quello della beffa dell’eliminazione: come l’hai affrontata?
"Non sono una che cerca scuse, sono andata a Torun per fare bene, perché scendo in pedana con l’ottica di migliorarmi sempre. Mi sono trovata a gestire un problema tecnico, la rincorsa non andava bene, arrivavo sempre troppo stretta alla fine, il che mi ha costretto a tagliare sia nel primo che nel secondo salto di qualificazione. Alla fine mi sono detta che non potevo uscire. Ho fatto di testa mia, andando dietro come io mi sentivo di fare, e sono riuscita a saltare, anche se sono passata ancora sotto il mio riferimento. Ho davvero perso qualche anno di vita…".

In uno dei tuoi ultimi post scrivi: “Alla fine ho solo 18 anni”. Come riesci a gestire le pressioni e le aspettative che ci sono intorno a te?
"Riesco a gestirle perché di carattere affronto con disincanto ogni step, mi focalizzo su me stessa, non su cosa fanno gli altri. Sono consapevole di avere un lungo percorso davanti e che il meglio deve ancora venire, mi devo consolidare sulle prestazioni di punta già realizzate".

In questo senso come ci si sente ad essere neo primatista mondiale Under 20?
"È una enorme soddisfazione, non lo avrei immaginato, anche se ne parlavamo quasi per scherzo a casa. Adesso si ricomincia, i record sono fatti per essere battuti ed è vero che la prestazione va fatta quando conta ovvero quando ci sono le medaglie in palio".

Foto Gabriele Seghizzi
Foto Gabriele Seghizzi

"Sono un animale da gara": perché ti definisci così?
"Mi definisco un animale da gara perché quando scendo in pedana divento davvero cattiva, cerco di arrabbiarmi su qualcosa per poi sprigionare tutta la mia energia e la cosa mi diverte e mi esalta, l’adrenalina mi spinge al limite e questo senso del limite è elettrizzante".

In che modo ti rapporti ai paragoni con tua madre? Credi che prima o poi finiranno?
"I paragoni con mia madre sono inevitabili anche se siamo due saltatrici completamente diverse (io una saltatrice velocista, mamma una ‘pura') con caratteristiche fisiche e tecniche distinte. La cosa che ci accomuna è la grinta in pedana, ma come giustamente mio padre che ci ha viste tutte e due ha dichiarato, le misure mie e di mia mamma non sono paragonabili, sono frutto di esperienze contesto e mezzi diversi. Il confronto probabilmente terminerà quando avrò vinto come o più di lei… ed è ovvio che mi auguro che questo avvenga presto e sono certa che non le dispiacerebbe affatto".

E lei come si rapporta a te? Più bastone o carota?
"Con mamma non parliamo moltissimo di atletica, anche se di recente mi ha dato dei preziosi consigli sull’approccio mentale alla gara. So che veglia come il babbo su di me e si interessa, cercano però entrambi di lasciarmi libera di fare i miei errori e le mie esperienze per diventare autonoma nelle scelte. Abbiamo un rapporto aperto… in famiglia siamo tutti caratteri forti quindi i contrasti non mancano, diciamo che aiutano a crescere".

Immagine

C’è un atleta che guardi come modello, riferimento?
"Usain Bolt su tutti, ha spettacolarizzato l’atletica ed è il mito per eccellenza dello sport universale, sovraumano nelle imprese che ha compiuto".

Sei mai stata vicina a fare qualcosa che non fosse il salto in lungo?
"Il salto in lungo è la specialità in cui mi sono riconosciuta di più fra le varie praticate e l’atletica lo sport che ha fatto scattare la vera passione che mi ha portato ad essere una professionista… direi che sto facendo ciò che era destino".

Come ti trovi nel ruolo di Ambassor di Red Bull Regionaali per la Toscana?
"Sono molto a mio agio anche perché mi sento una bandiera della mia regione e vorrei davvero farla correre più veloce e più in lungo possibile".

Pensi mai al fatto che la tua carriera sportiva potrebbe portarti a diventare un simbolo per molte ragazze?
"Io mi sento una normalissima diciottenne con qualche impegno in più che mi assorbe. Da quando la notorietà è aumentata, certo, una responsabilità la sento. Soprattutto di portare con me i miei valori e farli conoscere grazie al fatto di essere una sportiva".

Immagine

Quest’estate avrai anche l’esame di maturità. Da studente cosa ti ha tolto l’ultimo anno?
"Questo ultimo anno mi e ci ha tolto il piacere dello stare insieme, la possibilità di studiare con gli amici fianco a fianco e tanta fisicità nei rapporti di cui credo alla nostra età ci sia bisogno. Penso che passare questa fase sia stato già superare un esame di maturità per la mia generazione. Abbiamo reagito con stabilità, con resilienza direi. Poi è chiaro, a giugno ci sarà la maturità scolastica e non vedo l’ora".

A quattro mesi dalla tua prima Olimpiade qual è il pensiero più ricorrente nella tua testa?
"Resto concreta e mi allenerò ogni giorno con l’obiettivo in primis di esordire bene all’aperto, poi sogno di poter disputare al meglio la finale a Tokyo… si vedrà".

165 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views