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Il ministero dell’Interno: “Stop a tutto lo sport di base, anche allenamenti individuali”

Una circolare del Viminale alimenta perplessità anche rispetto alle disposizioni licenziate di recente dal nuovo Dpcm del Governo. Il ‘punto f’ circoscriveva “l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi  nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e con divieto di assembramento”. In base all’interpretazione indicate nel documento del ministero aggiunge: “Sono ricomprese nella generale sospensione anche le attività di allenamento svolte in forma individuale”.
A cura di Maurizio De Santis
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Cosa è cambiato per lo sport e per l'attività sportiva in generale con il nuovo Dpcm del Governo? Tutto. Ancora una volta. E l'impressione è che, prima o poi, arriverà una ulteriore stretta implementando le misure di contenimento per la diffusione dei contagi da covoronavirus. Se fino a qualche giorno fa era sospeso il movimento dilettantistico di base, ma con la possibilità di impegnare gli utenti in allenamento individuali, adesso non è più così.

Esempio: una scuola calcio non avrebbe partecipato ad alcun torneo né svolto sedute settimanali come da programma ma permesso al ragazzo di giocare e fare esercizi da solo, nel rispetto delle norme sul distanziamento e sulla sicurezza. Ora anche questa opportunità è venuta a mancare. Una circolare del ministero dell'Interno chiarisce qual è la situazione in riferimento alle discipline di contatto.

Inoltre, sempre per tali attività sportive (ci si riferisce agli sport di contatto) vengono sospese non solo le gare e le competizioni ludico-amatoriali, confermando quanto già disponeva il precedente Dpcm, ma altresì tutte le attività connesse, praticate a livello dilettantistico di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento; sicché sono ricomprese nella generale sospensione anche le attività di allenamento svolte in forma individuale.

Morale della favola: se accompagnate vostro figlio al campo e lo trovate chiuso, non meravigliatevi. La situazione di emergenza nazionale è tale da portare le Istituzioni non solo a "raccomandare" prudenza ma anche a decisioni forti, in senso molto più restrittivo per limitare al massimo gli spostamenti delle persone. Va letta in questo senso la ‘novità' emersa nelle ultime ore anche in relazione allo stesso Dpcm licenziato qualche giorno fa.

Il documento aveva imposto uno stop all’attività regionale e provinciale (esempio: sì alla Serie D, no a tutti i tornei dall'Eccellenza in giù nel calcio) permettendo invece la prosecuzione di quella di "interesse nazionale" riconosciuta da Coni, Cip, federazioni sportive ed enti di promozione. Allo stato dei fatti, il blocco riguarda non più solo l'attività agonistica ma anche gli allenamenti con distanziamento, in contraddizione rispetto a quanto indicato nel ‘punto f' del Dpcm che circoscriveva "l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi  nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e con divieto di assembramento".

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