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Gli atleti della Norvegia accusati di imbrogliare nel salto con gli sci: come avveniva la manomissione

La FIS deferisce due campioni olimpici norvegesi e tre membri dello staff della nazionale norvegese per la manipolazione delle tute ai Mondiali di Trondheim. A rischio medaglie e Olimpiadi 2026. Ecco come avveniva la manomissione.
A cura di Michele Mazzeo
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La Federazione Internazionale di Sci e Snowboard ha deferito al proprio Comitato Etico cinque esponenti della nazionale norvegese di salto con gli sci per lo scandalo delle tute manipolate ai Mondiali di Trondheim. Sul banco degli imputati ci sono i campioni olimpici Marius Lindvik e Johann André Forfang, insieme all'ex capo allenatore Magnus Brevik, al suo assistente Thomas Lobben e al responsabile delle attrezzature Adrian Livelten.

Secondo l'inchiesta condotta dall'ufficio indipendente per l'Etica della FIS, i tecnici norvegesi avrebbero modificato illegalmente le tute pre-approvate (dotate di microchip) per aumentare le dimensioni e migliorare la resistenza aerodinamica, permettendo così agli atleti di volare più lontano. Nello specifico le tute degli atleti venivano cucite e rinforzate alla base con gli sci per permettere miglior attrito con l'aria e la possibilità di guadagnare metri preziosi durante il volo. La manomissione, ripresa di nascosto da un giornalista polacco, è stata denunciata dalle squadre di Austria, Slovenia e Polonia. Per confermarla serviva strappare le cuciture nella zona inguinale delle tute.

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A marzo, subito dopo la gara iridata dell'8 marzo, Lindvik e Forfang erano stati squalificati dall'individuale e sospesi per il resto della stagione. Entrambi hanno negato di essere a conoscenza della manipolazione. Brevik e Livelten, invece, avevano ammesso la colpa: "Lo rimpiangiamo, e mi dispiace moltissimo che sia successo", disse Brevik. Un episodio che ha costretto la FIS a cambiare il regolamento.

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Le sanzioni possibili vanno dalla squalifica (che potrebbe escludere gli atleti dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026) a multe e annullamento dei risultati. A rischio ci sono la medaglia d'oro di Lindvik nel trampolino maschile e il bronzo a squadre della Norvegia. L'indagine ha coinvolto 38 testimoni e l'analisi di 88 prove. Nessun altro atleta o dirigente norvegese è stato accusato. Il procedimento sarà seguito da un collegio di tre membri senza conflitti di interesse, che dovrà emettere il verdetto entro 30 giorni dalla conclusione delle udienze.

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Il tempismo della FIS ha fatto discutere: la decisione è arrivata solo l'11 agosto, pochi giorni dopo che Lindvik aveva vinto la tappa inaugurale del Summer Grand Prix a Courchevel, valida per la qualificazione olimpica. Un dettaglio che alimenta sospetti e critiche sulla gestione del caso.

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Le domande restano: da quanto tempo la Norvegia adottava queste pratiche? Possibile che nessun controllore se ne fosse accorto prima che fossero le telecamere a smascherare tutto? E soprattutto, sono davvero solo gli scandinavi a spingersi oltre il regolamento? Una vicenda che lascia dunque aperti molti interrogativi e che, comunque vada, resterà come una delle pagine più imbarazzanti nella storia recente del salto con gli sci.

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