Gaia Giovannini confessa la bugia detta durante la finale dei Mondiali: “Ho cercato di negare tutto”

Gaia Giovannini a 23 anni è il futuro dell'Italia femminile di volley, ma il suo palmarès è già quello di una che ha vinto tutto. La schiacciatrice emiliana fa parte infatti della squadra già entrata nella storia dello sport mondiale da quando Julio Velasco ne ha preso le redini nel gennaio del 2024, risollevandola dalle macerie della gestione Mazzanti e portandola a vincere in un anno le Olimpiadi di Parigi e i Mondiali in Thailandia, con l'aggiunta di due Nations League. In questo squadrone di Invincibili, Gaia ha davanti a sé un pilastro come Myriam Sylla e l'altra ragazza terribile Stella Nervini, ma Velasco non ha esitato a metterla in campo ricevendone risposte da campionessa. Anche nella finale con la Turchia la Giovannini ha fatto il suo con quattro attacchi vincenti e c'è stato anche un momento in cui si è trovata a mentire disperatamente per cercare di non concedere un punto agli avversari.
I capelli di Gaia Giovannini diventano protagonisti nella finale dei Mondiali vinta dall'Italia sulla Turchia
L'episodio avviene nel quarto set, con le azzurre sotto due set a uno e lanciate verso la rimonta che sarebbe stata coronata dal tie-break. Sul punteggio di 15-13 per noi, un diagonale di Julia Bergmann finisce fuori, ma la Turchia chiede la revisione al video, insistendo che il pallone ha toccato la testa della Giovannini prima di finire fuori. Il video e l'arbitra polacca danno ragione all'Italia: in effetti la palla ha sfiorato la testa di Gaia, anzi ha anche toccato i suoi capelli, ma questi non contano a termini di regolamento. Dal possibile 15-14 si va dunque al 16-13 e da lì il resto è storia.
"Ho cercato di fingere, di negare tutto, ma oggettivamente il tocco si era visto – confessa adesso Gaia Giovannini (qui sotto un suo muro nella semifinale col Brasile) – Ho temuto, sì, la palla ha sfiorato la testa, ma secondo il regolamento i capelli non valgono, quindi va bene così. Ho letto tanti commenti di gente che mi chiede di tagliarli, lo so anch'io che non sono adatti per giocare, ma a me piacciono così, e me li farò crescere ancora".
La gioia di Gaia: "È pazzesco vivere sogni che stanno solo nella nostra testa"
La ragazza nata a San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna racconta con emozione la chiamata di Velasco prima delle Olimpiadi dello scorso anno: "Ho faticato a crederci – dice a ‘Repubblica' – avevo il cuore a mille quando è arrivata quella chiamata WhatsApp. Non riuscivo neanche ad ascoltare bene le parole di Julio. Ora sono orgogliosissima ed emozionata. L'anno scorso, al mio primo anno in Nazionale, è arrivata la vittoria di Parigi. Adesso ci siamo ripetute. È pazzesco vivere sogni che stanno solo nella nostra testa. Sono contenta di aver contribuito alla vittoria, di non aver fatto errori, di aver piazzato battute di seguito che sono diventate decisive. Sarò sempre grata per aver fatto parte di questa squadra. In campo tra di noi, insieme allo staff tecnico, c'è un'atmosfera di fiducia, che ti fa entrare in partita tranquilla. E questa fiducia si sa chi la trasmette: Julio Velasco".