Emanuela Maccarani patteggia 3 mesi di squalifica: sanzionata per comportamento antisportivo

Emanuela Maccarani, in passato direttore tecnico della ginnastica ritmica italiana, è stata squalificata per tre mesi per comportamento antisportivo da parte della giustizia sportiva della Federginnastica. La sanzione è figlia di un patteggiamento tra la procura federale e la stessa Maccarani, che lo scorso marzo era stata licenziata dalla federazione dopo trent'anni di attività.
Squalifica di 90 giorni per Maccarani
Dunque squalifica di 90 giorni per Maccarani. La Federazione in una nota ha ufficializzato la notizia e ha spiegato che la sanzione è frutto di un patteggiamento con la procura federale per un procedimento aperto dopo che l'ex Direttore Tecnico della ginnastica ritmica aveva fatto arrivare al precedente procuratore federale, tramite il vicepresidente e commissario straordinario dell'Accademia di Desio, Valter Peroni, una lista di 12 atlete da ascoltare con ‘segni distintivi' per alcune di loro, e dopo aver parlato dei contenuti della sua audizione con due persone che sarebbero state poi ascoltate "suggerendo loro anche le risposte che avrebbero dovuto dare". Lo stesso Peroni ha patteggiato per 50 giorni di squalifica, mentre Gherardo Tecchi, all'epoca presidente della federginnastica ai tempi del processo sportivo a Maccarani è stato sospeso per 15 giorni.

L'ex D.T. ora è stata squalifica per comportamento antisportivo, ma ha sempre negato le accuse che le sono state rivolte. Intervistata anche da Fanpage.it, Maccarani ha detto: "Le dichiarazioni di alcune ginnaste non rappresentano una prova provata. Andremo a dibattimento per ricostruire i fatti. Io non pesavo le ginnaste e non ero presente quando venivano pesate, per cui queste frasi offensive non posso averle pronunciate. Non ho mai pensato di avere dei metodi severi, il mio è un metodo che riguarda l'allenamento di alto livello, lo giudico dai risultati e dalla longevità di alcune ginnaste che sono rimaste con me tantissimi anni. È un sistema sportivo adottato dal 90 per cento di tutti gli allenatori in Italia e nel mondo".
L'ex direttrice aveva parlato anche di quello che ha provato negli ultimi anni: "Per due anni e mezzo ho vissuto tutta questa vicenda come se la guardassi da fuori. Confidavo in quello che poi la giustizia avrebbe trovato, avrebbe rilevato. Io la ferita l'ho subita due anni e mezzo fa, ma questa questa cosa non l'ho mai percepita in due anni e mezzo che sono stati estremamente difficoltosi. Ho contattato il presidente Tecchi che ha finto di non aver letto. Da lì ho sentito che la federazione aveva deciso di usarmi come capro espiatorio. Questo per me è una grossa ferita, che ho nell'anima e che sicuramente mi rimarrà".