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Doping, Lacourt: “Quello lì fa la pipi viola”. E attacca Sun Yang

Duro affondo del francese: “Fa male vedere certa gente con le medaglie al collo”. Gli fa eco Michael Johnson: “Il Cio dovrebbe escludere a priori chi ha avuto problemi di doping”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le polemiche sui (presunti) casi di doping non accennano a diminuire. E l'edizione di Rio de Janeiro 2016 resterà impressa nella mente collettiva come l'edizione dei Giochi Olimpici estivi dove il problema relativo alle sostanze proibite è stato sicuramente esacerbato. L'ultimo affondo arriva dal francese Camille Lacourt, nuotatore francese, che ha puntato il dito senza mezzi termini contro gli atleti cinesi.

"Sono molto triste a vedere come si sia ridotto questo sport", ha spiegato Lacourt, "mi sembra di rivedere l'atletica di alcuni anni fa, con due-tre atleti dopati in ogni finale: mi rivolgo alla federazione perché metta un freno a questo massacro con una campagna più efficace". Ed attacca Sun Yang, vincitore dell'oro nei 200 metri stile libero: "Mi disgusta vederlo lassù sul podio, fare passerella con la medaglia al collo", ha spiegato, "il cinese ha truffato, quello fa la pipì viola. Quando vedo quello lì mi sento male, preferisco gli applausi della gente quando usciamo anche sconfitti", ha aggiunto ancora Lacourt, "ma non vedere esultare quelli che sono tornati da squalifiche doping. No, non mi piace essere battuto da un cinese".

Un appoggio a questa "campagna" di Lacourt, ed invocata anche da altri atleti è arrivato anche da Micheal Johnson, otto volte medaglia d'oro nei 200 e nei 400. "Vorrei che il Comitato Olimpico Internazionale bandisse dai Giochi tutti gli atleti che sono stati squalificati per doping. Credo che ognuno debba fare ciò che ritiene giusto, è necessario rendere pubblica una certa inquietudine", ha aggiunto ancora, "e non c'è altra scelta se non battersi contro gli atleti che giocano sporco o che hanno avuto problemi di doping. Io non ho rispetto per chi si dopa", ha concluso Johnson. Insomma, le polemiche non si placano: e c'è da scommettere che continueranno ancora a lungo.

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