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“Dissero, bisogna amputare. Mi crollò il mondo addosso”: Bebe Vio racconta la lotta alla malattia

Bebe Vio è tornata a parlare della sua straordinaria lotta contro tutto e tutti per arrivare alle Paralimpiadi e riuscire a vincere non una ma due medaglie. “Se me l’avessero detto qualche settimana fa mi sarei messa a ridere”. La campionessa azzurra ha ripercorso la sua recente storia, con la malattia, il rischio di morire, l’operazione: “Ora sono felice. Stanca ma soddisfatta”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ha vinto il suo secondo oro consecutivo alle Paralimpiadi confermandosi assoluta dominatrice nel fioretto, ma Bebe Vio ha anche dato ulteriori segnali di essere una campionessa fuori dalla pedana, nella vita di tutti i giorni. Perché è tornata a parlare del suo momento più difficile, quando ha dovuto lottare con tutte le proprie forze contro una infezione, rischiando la vita. O un'ulteriore amputazione. E' ciò che la stessa azzurra ha voluto tornare a raccontare, rivivendo i drammatici momenti che avrebbero potuto stravolgerle ancora la vita.

Un racconto condiviso via social, in cui ha voluto ripercorrere gli ultimi mesi, dalla speranza di essere a Tokyo alla gioia per arrivarci e vincere due medaglie, con nel mezzo la malattia per cui ha rischiato la vita: "Infezione da stafilococco aureo. Un altro maledetto batterio, dopo il meningococco di tanti anni fa" ricorda su Instagram. Una doccia fredda, freddissima che ha rischiato di farla sprofondare in un tunnel senza ritorno.

"Se l’infezione è arrivata all’osso dobbiamo amputare l’arto" le avevano detto i medici. Altre alternative non sembravano esserci se non una delicatissima operazione per salvare la situazione. "Mi è crollato il mondo addosso, non mi resta molto da tagliare, basta amputazioni!" racconta Bebe che si sottopose al delicato intervento. Poi, la rinascita: "Se qualche settimana fa mi avessero detto “A Tokyo vincerai due medaglie” mi sarei messa a ridere".

Perché Bebe Vio si fa operare, resta in ospedale per la riabilitazione poi torna in palestra per prepararsi per le Olimpiadi di Tokyo: "l’operazione, l’infezione debellata, le settimane chiusa in ospedale e quando siamo usciti mancavano 1️⃣1️⃣9️⃣ giorni alla Paralimpiade. “Non ce la farete mai” ci hanno detto. “Ci vogliamo provare?” ci siamo chiesti. Passione, coesione, lavoro, fatica. Così in pochi mesi siamo riusciti a conquistarci un 🥇 e un 🥈. Cos'è l'impossibile? Ora sono felice. Stanca, ma soddisfatta e felicissima…..quanto n’è valsa la pena!

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