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Olimpiadi Tokyo 2020

Clemente Russo: “Sognavo la quinta Olimpiade ma ora basta. Nella boxe resto da allenatore”

Il pugile dei pesi massimi, Clemente Russo, ha annunciato in un video l’addio ai combattimenti ma non al mondo della boxe. Vi resterà da allenatore e proverà a cancellare quel rimpianto che la pandemia e il Covid gli hanno lasciato addosso: “Avrei voluto terminare la mia carriera in modo diverso con la mia quinta Olimpiade, firmare quel record che nessuno mai ha fatto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il sogno sfumato di partecipare alla quinta Olimpiade è stato come il suono del gong. A 38 anni Clemente Russo ci aveva provato: voleva essere a Tokyo 2020 ma non ci è riuscito per tutta una serie di ragioni, molte delle quali legate a questo anno di pandemia in cui tutto s'è fermato e al Covid che ha finito col spedirlo all'angolo rivelandosi uno degli avversari più duri mai affrontati. Ma non lo ha battuto. Il campione casertano dei pesi massimi e rimasto i piedi. ‘Tatanka' resterà il soprannome di battaglia, cambierà solo la prospettiva attraverso la quale vedrà il mondo della boxe: non più sul ring ma già dal quadrato, nei panni dell'allenatore che ha molto da insegnare ai suoi allievi.

È stato lo stesso campione italiano, che ha conquistato due argenti nei Giochi di Pechino e Londra, ad annunciare in un video che la sua storia di combattente è finita. Si ritira dalle competizioni ma non dal pugilato che è parte integrante della sua vita. "Da qualche ora è stata celebrata la cerimonia delle Olimpiadi di Tokyo a cui io non ho potuto prendere parte, perché nel corso delle qualificazioni avevo il Covid-19 – le parole di Russo, che ha scelto un video molto suggestivo per alzare il velo sul futuro -. Volevo salire sul ring per l’ultima volta insieme a voi ma non per dirvi addio, ma arrivederci. Da domani non mi vedrete più al centro del quadrato, tra le quattro corde, saltellando, tirando pugni, ma mi vedrete sicuramente al di fuori di esse, all’angolo vicino a tanti giovani dando consigli, incitandoli e trasmettendo loro le mie esperienze e anche qualche segreto".

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Il bilancio della carriera gli ha riservato tonfi e trionfi, gioie e dolori (ma non per i cazzotti presi, che possono far meno male di una sconfitta), vittorie e medaglie d'oro strappare ai Mondiali nel 2007 e nel 2013. La sequenza videoclip di tutto quel che ha fatto per arrivare fino in cima si ferma adesso: è Russo a staccarla. È la fine del primo tempo, il secondo lo proietterà in un'altra dimensione, una nuova sfida professionale. "Dovessi nascere di nuovo farei le stesse cose che ho fatto nella mi vita. Ho dato tanto alla boxe, ma ho anche ricevuto. Avrei voluto terminare la mia carriera in modo diverso con la mia quinta Olimpiade, firmare quel record che nessuno mai ha fatto – ha aggiunto -. Non ci sono riuscito, ma ho tanto ancora da dare a tutte le persone che mi sono ancora intorno. Ci vediamo presto ma in altre vesti e vi saluto a mio modo… ciao guagliò”.

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