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Mondiali di Atletica 2025 a Tokyo

Chi è Iliass Aouani, bronzo per l’Italia nella maratona ai Mondiali: “Mi dicevo: stai zitto, corri e basta!”

La storia del podista milanese, trasferitosi in Italia dal Marocco nel 1995: il liceo scientifico, le due lauree in ingegneria conseguite in America poi il rientro nel Belpaese e l’exploit. Il racconto della gara è da brividi.
A cura di Maurizio De Santis
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"Stai zitto, corri e basta!". Iliass Aouani l'ha ripetuto più volte dentro di sé quando la testa e le gambe urlavano per lo sforzo ed è stato sul punto di mollare. Il maratoneta italiano s'è dato coraggio anche così per conquistare la medaglia di bronzo ai Mondiali di Atletica a Tokyo. E ce l'ha fatta al termine di una gara conclusa al fotofinish con la vittoria del tanzaniano Simbu. Il bronzo in terra nipponica col tempo di 2h 09'53" soffia via tutti i cattivi pensieri che pure erano affiorati: a cominciare dalla delusione per la mancata convocazione per i Giochi che quattro anni fa si disputarano proprio nel Sol Levante.

La vita toglie, la vita dà: al 30enne (li compirà il 29 settembre) ingegnere milanese ha restituito tutto (o quasi) e con gli interessi. Oro agli Europei di corsa su strada a Lovanio (in Belgio), terzo posto nella gara che è giunta all'alba nelle case degli italiani. E anche "di mio padre che a quest'ora sta per andare in cantiere. E sarà fiero di me".

Maratoneta e ingegnere: ha conseguito due lauree in America

Iliass Aouani è nato in Marocco nel 1995, lì ha vissuto per un paio di anni prima che la famiglia di trasferisse in Italia. Ed è a Milano che ha coltivato la passione per la corsa: la sua ha fatto un giro largo prima di ripagarne i sacrifici. L'acuto nelle gare studentesche e il successo ai 5000 juniors nazionali nel 2014 sono stati solo un assaggio ma c'è voluto un po' di tempo in più per gustare appieno il dolce sapore del successo perché il destino, nel frattempo, aveva altro in programma per lui in questo lungo viaggio con le scarpette da runner ai piedi.

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Gli studi negli Stati Uniti e la finale NCAA

Completato il liceo scientifico, Aouani è voltato negli Stati Uniti per frequentare la Lamar University (in Texas) prima di recarsi nello Stato di New York (a Syracuse) dove s'è messo in testa per due volte la corona d'alloro per le lauree in ingegneria civile (triennale) e un'altra in ingegneria strutturale (magistrale). Gli studi non gli hanno impedito di allenarsi con costanza né hanno minato la carriera sportiva: la finale NCAA sui 10 mila metri (2019) fu un segnale chiaro, era sulla buona strada.

Il rientro in Italia e l'exploit che gli ha spianato la strada

Al rientro in Italia (a Ferrara) è esploso, infilando una serie di risultati brillanti grazie ai trionfi ottenuti nell'arco di una stessa stagione in differenti discipline (nazionali di cross, 10 mila su pista, 10 km su strada e mezza maratona). Mancava ancora qualcosa per consacrarsi, tra gli Europei a Lovanio e i Mondiali a Tokyo c'è riuscito e s'è tolto quel magone che aveva dentro per essere stato tagliato dalle Olimpiadi del 2021.

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Le vocine tossiche messe a tacere: "Testa di ca..o, pensa a correre!"

Al 15° chilometro Aouani ha avvertito una strana sensazione colpa di quella "parte oscura che cerca di emergere" e che lo martellava dicendogli "respiri male, hai le gambe pesanti, sta per venirti un crampo, adesso ti fermi". Le ha silenziate e scacciate aggrappandosi all'unica cosa che in momenti del genere può aiutarti, la forza di volontà. "Ogni volta che sentiva quella vocina – ha raccontato a Eurosport – dentro di me le rispondevo dicendo: ora stai zitto, testa di ca..o! Pensa solo a correre e basta!".

È stata quella la fase critica. "Intorno a metà gara, ho perso una delle due lenti a contatto quando mi sono passato la spugna sul viso, ma mi sono detto che me ne poteva bastare anche una". Quando l'ha superata, dal 25° km in poi, è iniziata un'altra gara per il podista milanese che è riuscito a restare incollato al gruppo di testa.

Orgoglio italiano "anche se diranno di me che non lo sono"

Aouani ha riportato in Italia una medaglia della maratona oltre 20 anni dopo Stefano Baldini, che ottenne il bronzo in un evento iridato sia a Edmonton nel 2001 sia Parigi nel 2003. "Non m'importa – ha affermato ai microfoni della Rai – se diranno che sono un altro naturalizzato, che arrivo dal Marocco o che Aouani è un cognome tipico sardo. Sono felice di aver dato prestigio al mio Paese, che mi ha dato tantissimo e per questo mi sento ancora più orgoglioso".

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