Antonella Palmisano: “Ho vinto per l’Italia ma cancellano le mie vittorie, vergogna!”, con chi ce l’ha

"Mi sono rotta le p…e! Adesso si sta superando il limite e il rispetto". Inizia così lo sfogo si Antonella Palmisano che in una serie di storie su Instagram si mostra furiosa per le imperdonabili dimenticanze da parte della federazione europea di atletica (e non solo… perché cita anche la Fidal) che non rende il giusto merito né alla marcia né a lei. A renderla furiosa sono state alcune immagini condivise sui social dalla pagina degli Europei 2026 che si svolgeranno a Birminghan: ci sono le foto di tutti gli italiani a medaglia ai Mondiali di Tokyo tranne la sua. Ha protestato e s'è fatta sentire con chi di dovere, qualche ora dopo quelle immagini e quei post sono scomparsi. Lo dice chiaramente: adesso non starà più zitta.
L'intervento di Palmisano: i post della "vergogna" sono cancellati
Prima che il suo intervento provocasse un terremoto, Palmisano aveva urlato tutto il proprio dissenso: "Fatemi capire cosa vuol dire settimo paradiso se manca la settima medaglia. Vorrei capire a cosa dobbiamo questa ennesima mancanza verso una specialità come la marcia? Spiegatemelo". Una situazione verificatasi, sia pure in fase di presentazione dell'evento, anche in occasione di Roma 2024.
Poi, a corredo di una foto che la ritrae in bianco e nero di spalle, ha scritto un altro messaggio chiarendo cosa era successo e cosa era scaturito dalla sua ‘filippica'.
Questa sera ho assistito all’ennesima presa in giro: European Athletics e i responsabili della comunicazione della Federazione hanno ripostato un post di Birmingham per annunciare gli Europei 2026 e, ancora una volta, tra le medaglie di Tokyo 2025 la mia non c’è. Prontamente, dopo la mia chiamata al Presidente e grazie al suo intervento questo post è stato rimosso. Non è la prima volta. È sempre così. La mia disciplina è ignorata, le mie vittorie cancellate come se non fossero mai esistite.
Sono stanca. Stanca delle mie medaglie silenziose, di una marcia trattata come uno sport di serie B, di un DT che dimentica di nominare la mia medaglia nel bilancio della squadra alla conferenza stampa e neanche riportato nel sito della Fidal.
Stanca di questa mancanza di rispetto continua e sistematica, che ormai non è più una svista: è una scelta. Ho vinto per l’Italia, ho portato il tricolore sul podio, ho dato tutto ogni singola volta… eppure sembra che per qualcuno non valga nulla. Forse l'allora presidente del CONI, @giovannimalago, comprese realmente la mia battaglia e la mia delusione. Beh, non starò più zitta. Pretendo rispetto. Pretendo che il mio nome e la mia storia vengano ricordati. Perché se oggi l’atletica italiana può vantare certe medaglie, è anche grazie a me. E chi continua a far finta di non vederle dovrebbe solo vergognarsi.
Lo sfogo di Antonella Palmisano su Instagram: chiede "giustizia e dignità"
Qualche ora prima dell'ultimo post su Instagram, la campionessa olimpica ha schiumato rabbia e rivendicato (attraverso la condivisione e il rilancio di un lungo testo) "giustizia e dignità per chi da anni a testa bassa macina chilometri e sputa sangue per raggiungere un obiettivo". Poi ha elencato tutte le medaglie conquistate in tanti anni chiarendo cosa hanno rappresentato la sua disciplina e la sua carriera per l'atletica italiana e internazionale.
Come sempre, ogni medaglia ci insegna che per un lato positivo c'è anche un risvolto negativo – si legge nella storia pubblicata su Instagram assieme alle altre sulla questione -. Il mondiale di atletica leggera appena trascorso a Tokyo ci ha regalato qualche delusione. Qualche medaglia sperata e non arrivata. Qualche sorpresa che sapevamo possibile e qualche conferma, oserei dire, inevitabile. Spreco queste due parole per ridare visibilità e soprattutto giustizia e dignità a chi da anni a testa bassa macina chilometri e sputa sangue per raggiungere un obiettivo.

La campionessa olimpica fa un elenco di medaglie e di titoli
La goccia che ha fatto traboccare è stato il ripetersi del solito copione. La marcia e le imprese degli italiani finiscono in secondo piano rispetto ad altre discipline. In occasione degli Europei di Roma 2024, infatti, né Palmisano né Stano (entrambi ori olimpici) figuravano tra le immagini degli atleti tricolori più attesi. In segno di protesta qualcuno modificò quella foto, aggiungendo sia lei sia Stano vestiti da gladiatori. Ecco perché nel corso del lungo messaggio ha ricordato chi è e cosa ha fatto finora.
Bronzo mondiale nel 2017. Bronzo europeo nel 2018, oro olimpico nel 2021, bronzo mondiale nel 2023, oro europeo nel 2024 e argento mondiale nel 2025. Otto anni. Sempre sul podio. Aggiungiamo il 2015: quinto posto e miglior piazzamento in quel mondiale. Aggiungiamo il 2016: medaglia di legno alle Olimpiadi di Rio. Così raggiungiamo 10 anni di risultati elitari, senza andare a scavare nei successi giovanili che a volte sappiamo lasciare il tempo che trovano (anche se in questo caso erano solo predittori di un'ascesa inevitabile).

Riflessione amara: "Questi risultati meritano più di una semplice storia su Instagram"
Le parole di Antonella Palmisano scaturiscono da quella che è molto più di un'impressione: ovvero, la certezza della poca considerazione da parte della stessa federazione mondiale (ma non manca un riferimento anche a quella italiana) verso la marcia.
Penso che questi risultati meritino più che una semplice storia su Instagram. Assolutamente, ma da qualche parte dovremmo pur partire no? Antonella Palmisano, è suo il nome accanto al palmares sopra citato. La marcia: è questa la disciplina che ci ha regalato e che continua a regalare la certezza di una medaglia in rassegne internazionali. Che lo si voglia accettare oppure no.
Antonella Palmisano e la marcia femminile negli ultimi 10 anni ci hanno dato la speranza di poter piangere davanti ad un risultato che può sembrare avere dell'incredibile. Ma di incredibile, Antonella ci insegna, in queste medaglie non c'è nulla, se non la determinazione e la motivazione che spinge ogni atleta a fare del suo meglio. Scusate il mio piccolo sfogo, la mia vena polemica per oggi si chiude qui.