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Questa foto spiega perché l’Atalanta ha vinto l’Europa League: asfissiante, chirurgica, assatanata

L’Atalanta ha dato una lezione di calcio al Bayer Leverkusen in finale di Europa League: pressing, intensità e grande organizzazione sono state le basi per l’impresa.
A cura di Ada Cotugno
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Gian Piero Gasperini ha fatto un vero capolavoro in Europa League: l'Atalanta ha dato una lezione di calcio al Bayer Leverkusen del giovane allenatore Xabi Alonso, andato totalmente in confusione davanti al gioco della Dea. Principi semplici, ripetuti già più volte in questa stagione, ma che hanno lasciato senza scampo la squadra tedesca che in questa stagione non aveva mai perso in nessuna competizione.

I nerazzurri sono stati praticamente perfetti su tutti i fronti e nella notte più importante di tutte Gasperini ha saputo concentrare in 90 minuti tutti i dettami del suo calcio, della sua filosofia e delle sue idee. L'Atalanta è la squadra più europea tra le italiane e la conquista della coppa è il riconoscimento più bello per un progetto partito 8 anni fa, con l'arrivo dell'allenatore sulla panchina. C'è un fotogramma in particolare che spiega benissimo quali sono i segreti dietro a una vittoria che ha fatto la storia.

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Come ha fatto l'Atalanta a battere il Bayer

La finale di Europa League non era affatto scontata: dall'altra parte della barricata c'era il Bayer Leverkusen, una delle grandi sorprese d'Europa, che con Xabi Alonso ha vinto il primo titolo della sua storia da imbattuto. L'aura di invincibilità si è riversata anche sulla coppa, ma l'Atalanta ha stravolto completamente le carte in tavola facendo apparire minuscoli i neo campioni di Germania. ma come ha fatto Gasperini a incartare completamente gli avversari?

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I cardini del suo gioco sono sempre gli stessi e in finale sono stati espressi al massimo del loro potenziale. La Dea ha impedito al Bayer di giocarsi la partita a viso aperto come in genere è abituato a fare, caricando al massimo i difensori avversari e portando avanti tutto con un'intensità altissima. L'aggressività dei bergamaschi è stata una delle chiavi della sfida: dal primo all'ultimo minuto c'è stato un pressing asfissiante, accompagnato da un'organizzazione impeccabile in tutte le fasi del gioco che ha permesso all'Atalanta di recuperare palloni, trovarsi sempre in superiorità numerica e di bloccare tutte le fonti di gioco di Xabi Alonso.

Le chiavi del gioco dell'Atalanta in finale

I concetti di Gasperini hanno trovato il loro apice nell'azione che ha portato al gol del 2-0 di Lookman, uno degli interpreti più brillanti della Dea: pochi istanti prima della rete l‘Atalanta era riuscita a portare 8 uomini nella trequarti del Bayer Leverkusen, un'invasione su tutti i fronti che ha completamente bloccato i tedeschi aprendo a un enorme ventaglio di possibilità. In questo caso il nigeriano ha fatto il resto con il suo talento e la sua genialità, ma l'assedio è stato totale.

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Così facendo Gasperini ha imbrigliato completamente i difensori avversari. Xabi Alonso non ha potuto impostare il suo gioco da dietro, dato che molto spesso i suoi centrali si sono trovati impegnati nell'1vs1 e sono stati costretti a ricorrere a lanci lunghi molto più del solito. Il pressing degli italiani li ha indotti molto spesso all'errore: quasi mai il Bayer è riuscito a uscire dalla pressione con le sue solite verticalizzazioni e più di una volta sono stati persi palloni pericolosissimi. Una situazione che ha favorito i bergamaschi, guidati a centrocampo da Ederson che ha fatto un lavoro magistrale nel recuperare palloni permettendo a tutti i suoi compagni di risalire e aggredire l'area avversaria con intensità e organizzazione.

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