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Matteo Cecchi, Pietro Airota de L’Amica Geniale: “Maltrattato, sarà centrale nella stagione finale”

A Fanpage.it, l’attore che interpreta Pietro Airota racconta le sue impressioni sul finale di stagione de L’Amica Geniale: “Finale intenso. Pietro è un buono”.
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Matteo Cecchi è l'attore che ha interpretato dalla seconda stagione il personaggio di Pietro Airota, il "buon partito", il marito di Elena Greco, lasciato nelle sequenze finali dell'ultima puntata della terza stagione per Nino Sarratore (Francesco Serpico). L'attore di Fabriano, 31 anni, potrebbe essere tra quelli confermati anche nella prossima stagione considerata la sua età scenica, potenzialmente in linea con alcuni episodi della finestra temporale de L'Amica Geniale4: Storia della bambina perduta. A Fanpage.it, l'attore non si sbilancia ma uno spiraglio sembra essere aperto: "Per adesso saluto il mio personaggio, ma Pietro Airota sarà fondamentale anche nella prossima stagione". 

Matteo, il finale di stagione ci ha lasciato sospesi – come da romanzo – e un po' spaesati per questa chiusura drammatica soprattutto per Pietro.

La conclusione di stagione è stata molto intensa. Pietro alla fine ha portato un cavallo di Troia vero e proprio in casa: Nino Sarratore che io vedevo come un grande amico, con cui si sviluppa comunque un grande rapporto sincero, alla fine diventa l’uomo che prende la sua Elena.

Francesco Serpico e Matteo Cecchi durante le riprese
Francesco Serpico e Matteo Cecchi durante le riprese

Gli uomini della saga letteraria sono quasi tutti spregevoli o comunque compiono azioni sempre al limite. Il personaggio di Pietro – oltre quello di Enzo Scanno – sembra forse uno dei migliori. Qual è la tua idea su di lui? 

Non ho mai voluto catalogare Pietro in una sfera precisa, perché sarebbe stato un rischio. Non ho mai voluto idealizzarlo. Ho cercato piuttosto di procedere di pari passo con quello che succedeva e ogni libro l’ho sempre letto solamente dopo aver girato la stagione di riferimento.

Come mai?

Non volevo compromettere il mio lavoro personale su Pietro. In particolare, con la terza stagione che ha avuto una pausa durante le riprese, ho letto prima una metà del libro dopo aver girato i primi quattro episodi e poi l’altra metà. Pietro è comunque figlio di quel tempo. Negli anni ’60-’70 era una normalità quella, si ragionava con certi termini – pensiamo a quando dice “Non voglio schiave in casa” – e con certi atteggiamenti. Resta una figura molto importante per Elena

Pietro è anche un personaggio maltrattato.

Certo. E nonostante questo, Pietro prenderà in mano la situazione nella prossima stagione. Le darà sostegno morale, aiuto economico. Poi, certamente, rispetto a lei è maldestro, goffo ma quando prende una decisione la fa. Non è un inetto. Io mi sono molto divertito a costruire questo personaggio perché sono molto diverso da lui. Dopo tutto, penso che Pietro sia un buono.

Pietro Airota è l’unico personaggio immune al fascino di Lila. 

Essendo fuori dai giochi del Rione, lui riesce con grande lucidità a dire davvero chi è Lila. Vede da fuori la situazione e con grande sicurezza dice a Elena: “Guarda che non ti vuole bene”. Su questo, Pietro è fondamentale.

Il Pietro della serie tv mi sembra anche migliorativo rispetto a quello del romanzo. E lo dico soprattutto sul piano fisico: in parole povere, nel libro Pietro Airota è brutto. Non trovi?

Questa cosa mi arriva anche dai commenti, in effetti. Sicuramente è meno fascinoso di Nino, ma andava comunque bilanciato elasticamente il confronto con lui. Dovevano per forza esserci caratteristiche positive, però, non ci ho molto ragionato su questo, sulla differenza estetica con il Pietro del romanzo.

Quale personaggio – oltre le due protagoniste – ti ha colpito maggiormente?

Enzo Scanno è un personaggio che mi emoziona molto. Il suo amore con Lila, la sua attesa. Poi sono di parte perché Giovanni (Buselli, ndr) è un grande amico oltre che un grande attore. La madre di Elena, Imma, è un altro grande personaggio interpretato da un’attrice fantastica come Anna Rita Vitolo. Mi è piaciuto come interagisce con Pietro, soprattutto nei primi episodi, quando lui cerca di mediare e di far comprendere a lei e al suocero che un matrimonio civile è uguale a un matrimonio religioso.

Quali saranno i tuoi prossimi impegni? 

Sto per fare uno spettacolo da protagonista in teatro: "Padri e figli" di Turgenev, prodotti da Emilia Romagna Teatro e Teatro di Napoli. È uno spettacolo nato dal centro teatrale di Luca Ronconi. È una bella storia perché siamo stati tutti presi dall'Accademia e c'è la regia di Fausto Russo Alesi: è straordinario lavorare con lui.

Lasciamoci con un cliffhanger: il Pietro Airota della prossima stagione potresti essere ancora tu? 

Sicuramente sarà fondamentale nella prossima stagione e io, per adesso, l'ho salutato con questo finale. Poi, tutto può succedere. Magari chissà…

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