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“Selvaggia Lucarelli caduta di faccia al Roland Garros, Biagiarelli toy boy muto”: la reazione dopo Roast in peace

È Eleazaro Rossi a esordire con il primo elogio funebre per Selvaggia Lucarelli, morta per finta nel programma di Prime Video dal titolo Roast in peace: “Nessuno ha mai saputo quale fosse il colore della sua pelle, Sembrava caduta di faccia al Roland Garros e meno male che il fard non è mai stato terra rara altrimenti Putin le avrebbe dichiarato guerra”. La reazione dell’opinionista tv ai commenti online: “Siete la morte dell’intelligenza”.
A cura di Eleonora D'Amore
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È Eleazaro Rossi a esordire con il primo elogio funebre per Selvaggia Lucarelli, morta per finta nel programma di Prime Video dal titolo Roast in peace. Più che elogio diventa un modo per dire le peggiori cattiverie sul personaggio che è passato a miglior vita, cacciando gossip e opinioni personali tenuti taciuti per troppo tempo. L'aggettivo "Cagaca*zi" ricorre in quasi tutti gli epitaffi, essendo una delle opinioniste più scomode della tv.

Cosa hanno detto i comici su Selvaggia Lucarelli: le invettive più belle

"Nessuno ha mai saputo quale fosse il colore della sua pelle, di questo eterno cosplay di una zucca di Halloween, perché mettersi così tanto fard? Sembrava caduta di faccia al Roland Garros e meno male che il fard non è mai stato terra rara altrimenti Putin le avrebbe dichiarato guerra" o ancora "Da giudice di Ballando si è trovata a giudicare Morgan, suo ex compagno, e lo ha criticato per aver ballato come se avesse leccato un rospo allucinogeno. Chissà se aveva dato altri nomi alla sua vagina", epico l'intervento dello stand up comedian Rossi, impossibile resistere alla voglia di risorgere per replicare.

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Totti cerca di prendere le distanze, dice che è stato un pochino pesante ma poi apre a un liberatorio ‘si può dire tutto‘. La partita è ancora nel vivo, è la volta del duo Nuzzo e Di Biase. Iniziano sbagliando discorso: "Era amatissima da tutti, ricordate la sua frase Che belva si sente? Oh no scusa, avevamo davanti l'elogio funebre di Francesca Fagnani!". Spazio poi alla liberazione di Lorenzo Biagiarelli, fidanzato di Lucarelli, finalmente "libero di dire quello che vuole" e di "sputtanarsi tutta la reversibilità".

"Selvaggia Lucarelli è un personaggio divisivo: o la odi o la odi", è il momento di Stefano Rapone. Il comico svela la causa della sua ironica morte: Fedez. "Sul Fatto Quotidiano raccoglie l'eredità di Indro Montanelli, non dal punto di vista giornalistico bensì per aver avuto entrambi partner più giovani" ("Il mio era maggiorenne", replica lei dall'al di là che è simulato da una cornice, ndr). Immancabile l'inchiesta sui panettoni di Chiara Ferragni e su quanto in vita fosse stata "la Jep Gambardella di Instagram", intenzionata a far fallire il mondo delle influencer.

Beatrice Arnera parte subito sulla relazione con Lorenzo Biagiarelli: "Ti eri sistemata con lo chef toy boy di 15 anni meno: la trombava e le cucinava pure, capito che colpo?", poi la sottolineatura della scelta di uscire dall'albo dei giornalisti: "Così, de botto, sei uscita dall'albo e ti hanno messo nel girone degli opinionisti. Ora tocca parlare per l'eternità del matrimonio di Tina Cipollari con Gianni Sperti e Guillermo Mariotto".

Ferrario chiude e vira sull'avvocatura: è il legale rappresentante dell'ASTIO, associazione per "le vittime di Selvaggia Lucarelli". Il bersaglio diventa la sua community su Facebook, "le 70enni con la cover di cellulare a libretto e il santino di Padre Pio dentro", ormai è senza freni e il comico sul registro politico: "Quando a Zuckerberg hanno chiesto se era più pentito per l'ascesa del neonazismo o per i post della Lucarelli, lui ha risposto "Con i fascisti si può sempre mediare"".

La reazione di Selvaggia Lucarelli ai commenti su Roast in peace

Selvaggia Lucarelli dopo la diffusione in streaming di Roast in peace, avvenuta ieri 9 ottobre, ha replicato ai primi commenti in una story Instagram. Si è detta infastidita da chi ha pensato si fosse davvero offesa, tentando di farla passare per la classica "permalosa rancorosa che non conosce l'autoironia", allora ha sentenziato: "Siete la morte dell'intelligenza", l'epitaffio più laconico e diretto che potesse dedicare al pubblico più diffidente.

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