7.566 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Roberto Benigni bacia il Papa nonostante il divieto, poi si rivolge ai bambini: “Abbiate cura del mondo”

Roberto Benigni intrattiene Piazza San Pietro dopo l’Angelus del Papa. Il celebre attore premio Oscar ha baciato Papa Francesco nonostante il divieto, poi ha recitato un lungo monologo rivolto ai bambini, “capaci di poter cambiare il mondo”.
A cura di Gaia Martino
7.566 CONDIVISIONI
Immagine

Roberto Benigni presente in piazza San Pietro per la Santa Messa, in occasione della prima Giornata Mondiale dei Bambini, in diretta su Rai1, dopo la preghiera dell'Angelus ha rubato la scena baciando il Papa nonostante il divieto e recitando un lungo monologo che ha incantato tutti i presenti.

Il bacio di Roberto Benigni al Papa

Roberto Benigni ha iniziato il suo lungo intervento salutando tutti i presenti in Piazza San Pietro e il Papa, al quale ha chiesto un bacio, nonostante lo avessero invitato a non avvicinarsi: "Buongiorno a tutti. Sembra una scena del paradiso. Saluto tutti. Santità, lei qui a portata di mano, a portata di cuore. Non so come dimostrarle il mio affetto, il mio amore. Prima di entrare, mi si sono avvicinate due guardie svizzere, mi hanno detto "Lei può fare qualsiasi cosa, tranne toccare il Papa". Ho detto "No, ma come?". Ora da quando me l'hanno detto, ho voglia di fare solo quello. Un bacio glielo posso dare? A che servono i baci se non si danno? Vi posso dare un bacio da parte di tutti loro? Un bacio che vale 100 mila. Questa è un'emozione bellissima", le parole prima di raggiungere il Papa e baciarlo.

Il celebre attore premio Oscar ha continuato: "Sono pieno di felicità, di gioia. Oggi tutto è azzurro, e qui città del Vaticano, lo Stato più piccolo del mondo dove c'è l'uomo più grande del mondo. Qui mi trovo a mio agio, è la mia città. Ho una vocazione. Fin quando ero piccolo, io dicevo che da grande avrei voluto fare "il Papa". Rivolgendosi al Papa ha così scherzato:

Quasi quasi, alle prossime elezioni, mi presento anche io. Insieme a lei, ci mettiamo insieme, noi il campo largo. Santità, vedere questa piazza mi sconcerta, mi viene un'emozione enorme. Lei ha pensato a questa festa per i bambini, la prima festa pensata, è venuta in mente a lui.

Il monologo di Roberto Benigni

Dopo il bacio e le battute, Roberto Benigni ha dato inizio al suo monologo. Rivolgendosi ai bambini ha toccato temi riguardanti i sogni e il desiderio di un mondo migliore, senza guerre.

Bambini, sognate che è la cosa più bella del mondo. Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna aprirli. Dovete leggere, scrivere, inventare. A che servono le fiabe? Non insegnano ai bambini che non esistono i draghi, ma insegnano che i draghi possono essere sconfitti. Ognuno di voi, vivendo, è l'eroe. Amate, amate ciò che fate, non vi accontentate.

Ha poi continuato invitando i bambini a rendere il mondo migliore: "Prendete il volo, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro, costruite un mondo migliore, noi non ci siamo riusciti. Rendete il mondo più bello: il mondo ne ha bisogno, e voi lo potete fare. Cercate di fare le cose belle, rendete gli altri felici, non più buoni. ma felici. E per farlo bisogna essere felici. Siate felici, diventate l'adulto che avreste voluto accanto quando eravate bambini". L'intervento è proseguito tirando in ballo la guerra:

La cosa più sensata del mondo l'ha sentita da una sola persona, Gesù. "Beati i misericordiosi", che poi vorrebbe dire "prendersi cura al dolore degli altri". Siate profondamente buoni. La vita è amore, conoscenza, compassione per il dolore dell'umanità. Prendetevi cura del mondo. Amate, siate buoni. Il mondo non è un bel posto, ma non ne abbiate paura, non scappate. Buttatevi dentro la vita, aprite le ali, con tutte le emozioni. Imparate per la vostra salute, la vostra anima si amplierà. Portate il vostro contributo al bene. Il mondo è governato da gente che non sa cos'è la misericordia, l'amore. Da gente che commette il più grave e stupido dei peccati, la guerra. Una parola brutta, che sporca tutto. Dobbiamo porre fine a questa cosa. Perché quando i bambini giocano, appena uno si fa male, si fermano, fine del gioco, e invece quelli che fanno la guerra non si fermano al primo bambino che si fa male? La guerra deve finire.

Poi la conclusione: "Dobbiamo trovare le parole giuste, che facciano diventare le cose vere, nessuno ha trovato la parola giusta per fermare la guerra: ‘guerra fermati’, un po' come ‘apriti sesamo’. Eppure sono convinto che in mezzo a voi ci sia chi troverà la parola per fermare la guerra, dobbiamo cercarla insieme. Il giorno più bello sarà quando tutti i bambini del mondo, nessuno escluso, potranno ridere, tutti insieme".

7.566 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views