Matteo Giunta: “La storia con Federica Pellegrini nascosta per tre anni, poi abbiamo capito che era importante”

Ospite della puntata di mercoledì 7 maggio de La Volta Buona su Rai1 è stato Matteo Giunta. L'allenatore di nuoto, nel giorno del suo 43esimo compleanno, si è raccontato nello studio di Caterina Balivo, parlando anche della sua passione per lo sport, ma soprattutto dell'amore per Federica Pelligrini.
La scelta di diventare allenatore
La sua fama come allenatore di nuoto è ormai più che nota e i risultati del suo metodo si sono visti anche nelle occasioni più importanti, eppure all'acqua si è avvicinato più per volere dei genitori che per una sua scelta: "Lo scopo era quello classico, imparare a nuotare, l’acqua mi è sempre piaciuta, ma è una palestra di vita incredibile", nel raccontare cosa ha imparato da questa disciplina Giunta dichiara: "Sei tu da solo, hai lei tue energie le tue forze, i tuoi desideri, i tuoi obiettivi, sai che ti devi allenare che devi essere costante", la differenza secondo l'allenatore sta nel fatto che il nuoto sia uno sport e non un gioco, quindi l'approccio è completamente diverso. Se non avesse scelto l'acqua, però, avrebbe puntato a fare beach volley, che pratica regolarmente: "Mi sarebbe piaciuto diventare un giocatore professionista". Tra l'altro rivela anche una curiosità del suo percorso: "Mi piace allenare le donne perché sono complicatissime, se riesci a trovare una chiave di lettura".
La storia d'amore con Federica Pellegrini
Non poteva mancare la storia con Federica Pellegrini, diventata sua moglie, la donna che gli ha dato la gioia di diventare padre. Eppure inizialmente la loro storia non è uscita allo scoperto e i loro incontri avvenivano di nascosto: "Usavamo in bagagliaio della mia auto, era ampio, quasi un salottino" scherza. Parlando di come, poi, i due abbiano deciso di uscire allo scoperto, Matteo Giunta spiega anche i motivi per cui scelsero di tenere il loro amore nascosto: "Fede era uscita da una storia importante, quando c’è la fine di un amore cercano di capire quale sia la causa, allora preferivo non farmi vedere". Poi, continua:
Quasi tre anni, ma il motivo fondamentale è perché Fede continuava a nuotare e io a essere il suo allenatore anche per non creare dinamiche particolari. Volevo la certezza che sarebbe stata una cosa importante e quando ho capito che per lei ho sentito qualcosa che andava oltre l’amicizia o di una storia fugace, allora…Il giorno del matrimonio è stato bellissimo, mi ero ripromesso quando la vedrò entrare in chiesa, non ti emozionare, quando suo padre mi ha consegnato la sua mano, lì morto, poi mi sono ripreso.