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Opinioni

Il Cantante Mascherato è la versione discount di una tv che in Rai non ha senso

La quarta edizione de Il Cantante Mascherato parte male su Rai 1. Oltre a perdere l’impossibile sfida Auditel con il Serale di Amici di Maria De Filippi, lo show di Milly Carlucci è in evidente affaticamento tra sovraffollamento in giuria e “toppe” prese in prestito da Ballando con le Stelle per racimolare qualche telespettatore in più. Di quel che non funziona, poi, c’è tutto.
A cura di Grazia Sambruna
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Milly Carlucci vestita da domatrice da leoni ha dato il via alla quarta edizione de Il Cantante Mascherato sabato 18 marzo nel prime time di Rai 1. Una serata difficilissima, subito contro al peggiore Horcrux di qualunque show: la partenza del serale di Amici di Maria De Filippi. Lato ascolti tv, è stata una prevedibilissima Caporetto: 2.281.000 spettatori, praticamente la metà della corazzata Mediaset che ne ha totalizzati 4.007.000. La vera sorpresa, però, è che questo programma qualcuno ancora sia rimasto a seguirlo. Non ce ne vogliano conduttrice, giuria e maestranze. Ma Il Cantante Mascherato è sempre stato, almeno a livello visivo, la versione da discount di un incubo. Inspiegabile sotto diversi aspetti, andiamo ad analizzare tale bizzarria del sistema, novità comprese, per individuare quali elementi abbiano pressoché funzionato e cosa, invece, sarebbe stato meglio rimanesse sepolto nel cilindro mascherato della mente degli autori.

Partiamo dalla giuria, fulcro dei principali rinnovamenti: quest’anno vi troviamo Serena Bortone che cerca di intervistare cuore a cuore i personaggi in maschera che le si parano davanti. Non fosse che questi, all’interno dei loro costumi d’ordinanza, non vedano, sentano a fatica e respirino tre volte al minuto, l’operazione della giurata potrebbe anche avere un senso. Tra le novità al banco, decisamente sovraffollato, anche Iva Zanicchi, direttamente dalla strepitosa partecipazione all’ultimo Ballando con le Stelle. Peccato che qui, forse per mancanza di tempo, risulti molto depotenziata. Va a finire che al posto suo potrebbe essere seduto chiunque. E questo è un peccato. Nonché uno spreco di risorse bello e buono. Christian De Sica riesce a prendersi più spazio rispetto ai colleghi, ma lo usa per ripetere stancamente la propria infinita lista di tormentoni cinematografici. Unico guizzo, la citazione di uno spot di pannolini con riferimento a “quella grossa”. Delicatissimo.

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Nel frattempo, i riconfermati continuano a recitare il ruolo che li ha ricondotti a quella prestigiosa scrivania: Francesco Facchinetti, finalmente senza pigiama, fa come al solito il saccente, ricama addirittura aneddoti fantasiosi sul “mascherato” e i momenti che hanno passato insieme. Poi, spara nomi completamente a caso tipo Tom Jones. Flavio Insinna, il capo branco, tenta di mantenere la ciurma in bolla con un fare da Horatio Caine di C.S.I. che piacerà pure, ma 9 su 10 risulta sensato e pertinente alla situazione quanto un panettone a Pasqua. I giurati fanno quello che possono, comunque. Il vero problema sono proprio i contenuti dello show, a cominciare da quelle terribili maschere che sembrano partorite dalla pagina Facebook “Animali Impagliati Male” (provare per credere).

Nonostante i toni da messa cantata e mai trash, è il sadismo a tenere insieme tutto. Verso gli stessi concorrenti, tale sadismo si perpetra costringendoli in costumi-vergini di Norimberga all’interno dei quali versano in una condizione di devastante mancanza d’ossigeno all’interno di un micro-clima tropicale. Però devono cantare, rispondere alle domande curiose di pubblico e giuria, fingere di divertirsi. Lo stesso tasso di sadismo, poi, si registra anche nei confronti del pubblico a casa: a parte la durata XXL dello show, questa prima puntata ha tirato le due di notte, le maschere che abbiamo visto sfilare sembravano essere ideate dallo stesso Freddy Krueger. In una capsule collection per i Tutto a un euro d’Italia. Dal Riccio allo Scoiattolo Nero (perché non chiamarlo “Puzzola”?), passando per il Ciuchino e i temibili Colombi, gli occhi del telespettatore sono stati perennemente sottoposti a una Cura Lodovico del cattivo gusto, senza un perché. Carlucci Meccanica. Se fossimo sulla prima serata di una rete locale qualsiasi, troveremmo folkloristico. Essendo su Rai 1, non ci sono scuse né giustificazioni. Il brutto è, semplicemente, brutto.

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Per cercare di accalappiare il suo affezionato pubblico, la conduttrice ha deciso di portare con sé in questa inspiegabile avventura chiunque del cast di Ballando con stelle le abbia detto sì invece di acquistare seduta stante un biglietto di sola andata per le Barbados. Ecco arrivare, dunque, la già citata Iva Zanicchi in giuria, ma anche Sara Di Vaira e Rossella Erra a far da capo-pubblico. Un ruolo, questo, utilissimo solo a tirar l'alba. Idea stiracchiata male anche l’innesto del “Mascherato per una notte”, stavolta mamma e figlia e Sandrelli, con lo scopo di aggiungere della suspance. A cosa, non si sa.

A giudicare dai risultati della messa in scena e, in questo caso vale la pena ricordarlo, anche dai magrissimi dati Auditel alla prima, questo potrebbe essere il canto del cigno di uno show di cui nessuno, a dire il vero, aveva mai sentito il bisogno. Requiem di un disastro annunciato.

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Sto scrivendo. Perennemente in attesa che il sollevamento di questioni venga riconosciuto come disciplina olimpica.
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