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Fiorello su ipotesi prima serata: “Un varietà oggi partirebbe alle 23:00. Sanremo senza Amadeus non sarebbe giusto”

Fiorello discute l’ipotesi di tornare a fare un varietà all’interno di un palinsesto televisivo che vede la prima serata sempre più spostata in avanti. Chiude invece le porte alla possibilità di tornare a Sanremo dopo i cinque Festival condotti al fianco dell’amico Amadeus.
A cura di Stefania Rocco
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Pensare all’ipotesi di un varietà per Fiorello significherebbe dover ripensare l’intero impianto della prima serata televisiva, così com’è strutturata oggi. A dichiararlo è lo showman, intervenuto al Festival dello Spettacolo organizzato a Milano. Negli ultimi anni Fiore si è avvicinato sempre più alla Rai, grazie a una serie di progetti che gli hanno consentito di tornare a fare tv e radio nell’unica maniera che ritiene possibile. Un modo che non sarebbe compatibile con l’ipotesi – così come gli è stato chiesto durante il suo intervento – di pensare a un varietà che lo riporti in video nel ruolo a lui congeniale di one man show.

Il nodo del prime time diventato seconda serata

Durante il suo intervento, mostrato in un video pubblicato su X da Davide Falcioni, Fiorello ha sollevato uno dei temi televisivi più dibattuti degli ultimi anni: il prime time diventato ormai una seconda serata. È ormai consuetudine, sia in Rai che a Mediaset, fissare l’inizio dei programmi di prima serata poco prima delle 22:00, dopo la chiusura dell’ormai sempre più allungata fascia dell’access prime time. Un orario incompatibile con l’idea di prima serata di Fiorello, secondo il quale, in uno scenario come questo, un varietà rischierebbe di “cominciare alle 23:00 per terminare alle 6:00 del mattino”. Non una critica, precisa Fiorello, ma una fotografia del momento attuale, che mal si sposerebbe con il suo modo di pensare a un format per la prima serata.

Fiorello non sarà nel Sanremo di Carlo Conti: che cosa c’entra l’amico Amadeus

Fiorello ha chiarito inoltre che “dopo cinque Sanremo, basta”. Non rifarebbe un altro Festival per due motivi: il primo riguarda il rispetto nei confronti dell’amico Amadeus, che lo ha voluto accanto a sé sul palco dell’Ariston in tutte e cinque le sue edizioni. Il secondo si riferisce alla percezione che il pubblico rischierebbe di avere davanti a un’eccessiva presenza da parte sua: la smitizzazione di un evento che, per funzionare, ha bisogno di restare tale. “Conti è una persona straordinaria, ma non sarebbe giusto, anche per chi guarda, vedermi sempre lì”, ha chiarito, chiudendo così le porte all’ipotesi di un invito da parte dell’attuale direttore artistico del Festival.

Fiorello difende Sinner: “Anche Ezio Greggio ha la residenza a Montecarlo”

Sul palco, Fiorello ha colto l’occasione per intervenire in maniera diretta sulla polemica sollevata da Bruno Vespa a proposito di Jannik Sinner. “Dire che non è italiano non è bello”, ha dichiarato lo showman, “Pure Ezio Greggio ha la residenza a Montecarlo. Qualcuno ha mai detto nulla?”. Il giornalista e conduttore di Cinque Minuti aveva attaccato il tennista italiano dopo la decisione di non giocare la Coppa Davis, chiedendosi perché mai un italiano avrebbe dovuto tifare per lui e accusandolo di aver volutamente preso le distanze dall’Italia per la scelta della lingua (il tedesco, la sua lingua madre), per la residenza a Montecarlo e per il rifiuto di giocare in nazionale.

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