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Enzo Iacchetti condanna l’attacco a La Stampa: “Si credono Pro-Pal e invece sono Pro-Pirla”

Enzo Iacchetti è tornato a È sempre Cartabianca e attacca chi ha assaltato La Stampa: “Non sono Pro-Pal, sono Pro-Pirla”. Il comico difende i movimenti: “Adesso non si parla più delle centinaia di migliaia di persone che in tutto il mondo sfilano per la libertà dei palestinesi”.
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Enzo Iacchetti è tornato. Ospite di Bianca Berlinguer a È sempre Cartabianca, il comico non ha usato giri di parole per commentare l'attacco alla redazione de La Stampa. Nello spazio che condivide con Mauro Corona, il comico ha pronunciato parole nette che hanno aggiunto un altro punto di vista al dibattito, caldissimo nelle ultime ore. C'è stato anche spazio per ricordare il ritorno di Iacchetti in tandem con Ezio Greggio a Striscia la Notizia, a partire da gennaio 2026.

L'attacco ai manifestanti che hanno fatto irruzione a La Stampa

"Quelli che si chiamano Pro-Pal e invece sono dei Pro-Pirla e entrano nella redazione de La Stampa…quelli che durante le manifestazioni si mettono in fondo con tanto di anfibi e poi vanno a spaccare le vetrine. Quelli sono Pro-Pirla. E si parla solo di loro", ha dichiarato Iacchetti, tracciando una distinzione netta tra chi manifesta pacificamente e chi ricorre alla violenza. Il ragionamento del comico, diventato un simbolo delle manifestazioni dopo lo scontro con Eyal Mizrahi, si è concentrato sulla distorsione mediatica che questi episodi generano: "Non si parla più delle centinaia di migliaia di persone nel mondo che ancora oggi sono in giro a manifestare per la libertà dei palestinesi. Di questi non si parla più".

La libertà di espressione dei comici

Iacchetti ha poi allargato il discorso al ruolo della satira e della critica politica: "I politici devono fare i politici, non i comici. Anche noi comici lo diciamo. Noi la vinciamo, perché essendo cittadini e dando ai politici uno stipendio, abbiamo piena libertà d'espressione di parola. Ma anche un comico può dire cosa ne pensa di un ministro". Poi si è parlato anche dello scontro Russia-Ucraina e del ruolo di Donald Trump, a cui Iacchetti non ha risparmiato una frecciatina: "Non mi piace il biondino". 

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