Direttori Rai rimasti in vacanza per la morte di Baudo: “Una dirigenza non pervenuta, per Carrà fu diverso”

È stata una Rai a due velocità, quella che ha confezionato l'addio a Pippo Baudo. Il cuore dell'azienda, i dipendenti legati a un pilastro della storia, gli amici di Pippo da una parte; dall'altra chi è rimasto in vacanza, nonostante la rilevanza storica di una perdita clamorosa, il saluto all'ultimo imperatore della Rai.
Il cuore della Rai nel racconto del lutto a Baudo
Il racconto che arriva a Fanpage dai corridoi Rai è il resoconto di una perdita epocale che arriva all'improvviso, come d'altronde fa la morte, nel bel mezzo di una serata agostana di mezza estate, con la Rai per forza di cose a mezzo servizio, tra repliche e ferie. La mobilitazione della macchina è stata immediata, con l'edizione straordinaria fiume del Tg1 condotta da una brava e preparata Giorgia Cardinaletti, che dopo questo evento acquisisce per merito un ruolo di centralità ancora maggiore nelle logiche del Tg1. È una prontezza di riflessi, quella dimostrata nell'immediato da Rai, stimolata sia da una riconoscenza per Baudo che dalle difficoltà del momento, con l'azienda che sta subendo gli effetti dell'estate iperattiva di Mediaset e dei conseguenti risultati di ascolti.
La voce dai corridoi Rai: "Non c'era una guida"
A una programmazione che prontamente si adatta al clima luttuoso con speciali e approfondimenti, va accompagnato il racconto del disorientamento interno, l'assenza di una linea editoriale precisa che tenesse orientasse il racconto. "Una dirigenza non pervenuta", ci dicono dai corridoi Rai, con direttori rimasti in vacanza a dispetto di quanto stesse accadendo. "Quello che è mancato rispetto alla morte di Carrà è una linea editoriale che indicasse cosa fare", ci raccontano, ricordando quanto successo nel 2021 per il triste addio a Raffaella Carrà, caduto in luglio quando la Tv di certo non è ancora spenta, ma anche in una Rai il cui apparato dirigenziale, a quanto pare, aveva dimostrato di saper tenere le redini del racconto, portando avanti un'idea.

I dirigenti presenti, il caso dei funerali a Militello
Discorso a parte quello legato alla grammatica istituzionale. Il Direttore generale Roberto Sergio, legato a Baudo anche da sincera amicizia, ha avuto un ruolo cruciale nell'organizzazione della camera ardente al Teatro delle Vittorie e nel presenziare in quei due giorni, così come si registra la presenza delle consigliere d'amministrazione Simona Agnes e Federica Frangi, e del direttore Adriano De Maio. In una Rai attualmente senza una presidenza, molto è pesata l'assenza ai funerali di Militello dell'Amministratore delegato Giampaolo Rossi, che si è recato sì alla camera ardente nel pomeriggio di lunedì, ma la mancanza di figure istituzionali in rappresentanza del servizio pubblico in Sicilia è parsa quantomeno irrituale. Il racconto dal dietro le quinte si chiude così: "Per la Rai Pippo Baudo è Pippo Baudo. Ci sono direttori che non si sono visti. Puoi stare in ogni parte d’Italia, ma prendi un treno e vieni qui. Se perdi un giorno di vacanza non succede nulla".