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Veronica Gentili e le sue cicatrici invisibili: dieci anni di analisi per risolvere il conflitto con la madre

Tutto sulla giornalista all’esordio con la conduzione della nuova Isola dei Famosi: dal rapporto complesso con la madre al percorso terapeutico che ha plasmato la donna di oggi. Storia di una professionista che contiene tantissime sfaccettature.
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"Io mi sono offerta per andare in analisi a 18 anni. Avevo appena finito il liceo e c'erano dei conflitti con mamma". Le parole di Veronica Gentili riecheggiano come una confessione sofferta. Non è comune che una ragazza appena diplomata chieda spontaneamente di iniziare un percorso terapeutico. Ma Veronica non è mai stata una ragazza comune. Scopriamo di più sulla conduttrice di una versione tutta nuova dell'Isola dei Famosi.

Una famiglia allargata dove lei è sempre "la piccola di casa"

Figlia dell'avvocato e dirigente Rai Giuseppe Gentili e della gallerista Netta Vespignani, cresce in un ambiente culturalmente stimolante ma anche soffocante. Una famiglia allargata dove lei è "la piccola di casa, anche a 70 anni", come ha confessato parlando del rapporto con i fratellastri Alessandro e Marta, molto più grandi di lei, al Corriere della Sera. Un mondo di aspettative e pressioni, dove trovare la propria voce diventa una battaglia quotidiana. Quel percorso di analisi durato dieci anni – un tempo lunghissimo che parla di ferite profonde – diventa "una delle esperienze più importanti della mia vita". Dieci anni per scavare, per comprendere, per fare pace con quel rapporto materno fatto di ammirazione e conflitto, di esempi e ribellioni.

I mille volti come terapia: cambiare pelle per trovare se stessa

L'esordio come attrice con Gabriele Muccino in "Come te nessuno mai", poi il teatro, l'Otello al Globe Theatre di Roma. Un percorso apparentemente lineare che sembrava destinato a seguire le orme artistiche della madre. Ma è proprio qui che emerge il primo atto di ribellione: l'abbandono della recitazione per il giornalismo. Prima il blog sul Fatto Quotidiano, poi l'approdo in televisione. La gavetta negli studi televisivi come opinionista, fino al salto come conduttrice a Rete 4 con "Controcorrente" e "Stasera Italia".

Veronica Gentile negli studi di Stasera Italia
Veronica Gentile negli studi di Stasera Italia

"Non ero proprio il cacio sui maccheroni", ha ammesso a Fanpage.it parlando del suo ingresso nel mondo della politica televisiva, in una rete come Rete 4. Ma quelle continue trasformazioni professionali, quel rifiutarsi di essere incasellata in un'unica definizione, possono essere lette in filigrana: quello di sfuggire alle ombre del passato. Leggendo la sua storia professionale, si potrebbe supporre che i dieci anni di analisi sembrano aver prodotto una donna più forte che ha, come frecce al suo arco, la capacità di reinventarsi, di ibridarsi nella comunicazione, senza la paura di rischiare qualcosa. Il cambiamento come strumento di libertà, non come fonte di ansie.

L'ombra di una madre straordinaria: Netta Vespignani

Veronica Gentili con la madre Netta Vespignani.
Veronica Gentili con la madre Netta Vespignani.

Netta Vespignani non era una madre qualunque. Gallerista di successo, figura di spicco nel panorama artistico romano, donna forte e indipendente, ha rappresentato per Veronica sia un modello irraggiungibile che una presenza ingombrante. Una madre che sapeva essere contemporaneamente un faro e un'ombra. "Una personalità vivace, una protagonista, un'artista straordinaria", l'ha descritta Veronica. I "conflitti con mamma" che l'hanno spinta a intraprendere l'analisi a soli 18 anni non sono solo gli scontri tipici dell'adolescenza. Sono la lotta di una giovane donna per definirsi al di fuori dell'orbita materna, per trovare una voce che sia solo sua in una famiglia dove arte e cultura erano il pane quotidiano. In questo senso, i continui cambiamenti professionali di Veronica – dall'attrice alla giornalista, dalla conduttrice politica alla presentatrice di reality – possono essere letti come tentativi di trovare uno spazio tutto suo, un territorio dove il confronto con la madre non fosse possibile. Una ribellione silenziosa, ma non per questo meno potente. La morte della madre, avvenuta il 31 marzo 2021, ha lasciato in lei un vuoto che si colora di rimpianto: "Lei stava male e non era presente a se stessa. E mi dispiace non poter condividere con lei questa parte della mia vita".

L'amore come porto sicuro nell'incertezza professionale

Nel turbinio di cambiamenti professionali, Veronica ha trovato un'ancora di stabilità nella relazione con Massimo Galimberti. Dieci anni insieme, una convivenza costruita lontano dai riflettori. Lui, sceneggiatore e docente universitario di nove anni più grande, rappresenta quella base solida che le permette di osare, di rischiare sul lavoro. Sempre al Corsera ha detto:

Massimo è fantastico, io non sono una donna di casa. Ci pensa lui a fare la spesa e a cucinare è bravissimo! Trippa, lasagne con carciofi e scamorza… me lo sono scelto bene!

Parole che raccontano di una quotidianità semplice, quasi borghese, che fa da contraltare a una vita professionale in continuo movimento. Ma anche qui, Veronica rifiuta i cliché: nessuna fretta di sposarsi ("Il matrimonio non è qualcosa che ho mai sognato"), ma un'apertura alla maternità arrivata solo con la maturità: "Finora sono stata concentrata su di me, oggi invece sono più serena anche con me stessa e, di conseguenza, mi sento libera di avere altri ruoli".

La terapia degli opposti: quando l'Isola diventa luogo di analisi collettiva

"Ho sempre pensato, iperbolicamente, che in due mesi di isola è come se ti facessi 10 anni di analisi condensati". Questo è quanto ci ha detto a Fanpage.it, nella lunga intervista realizzata da Andrea Parrella. E non sembra per niente casuale questa associazione tra il reality show e la terapia psicoanalitica. Veronica sa bene cosa significhino quei dieci anni sul lettino dell'analista, quel percorso di scavo interiore che l'ha aiutata a fare i conti con i suoi demoni. E ora, in un paradosso che ha del poetico, si ritrova a condurre un programma che è, a suo modo, una forma di analisi collettiva sotto gli occhi di milioni di spettatori.

Veronica Gentili conduttrice all'Isola dei Famosi.
Veronica Gentili conduttrice all'Isola dei Famosi.

L'approdo all'Isola dei Famosi rappresenta forse la svolta più audace nella sua carriera. Un salto nell'intrattenimento puro che ha fatto alzare più di un sopracciglio. Ma chi la conosce davvero non si stupisce: è sempre stata una donna che rifiuta le etichette, che sfugge alle definizioni troppo rigide. "Trovo irreale la tendenza a irreggimentare in compartimenti stagni, a separare gli ambiti in una maniera molto radicale", ha risposto a chi la accusa di incoerenza. In questo senso, l'Isola diventa un'ulteriore tappa di un percorso di emancipazione iniziato su quel lettino di analista a 18 anni. Un modo per dimostrare prima di tutto a se stessa che può essere qualsiasi cosa voglia, che nessun ruolo le è precluso, che nessuna aspettativa può più limitarla. "All'isola il gioco è proprio che io ti levo la fama e ti lascio con la fame. Non c'hai più la tua armatura e sei costretto a retrocedere da personaggio a persona", ha spiegato parlando della sua visione del programma. Una descrizione che potrebbe applicarsi perfettamente anche al percorso psicoanalitico: quel processo di spogliazione delle maschere, di ritorno all'essenziale, di confronto con la propria verità più nuda.

Veronica Gentili è il modello contemporaneo della femminilità

Veronica Gentili incarna così un modello di femminilità professionale contemporaneo: fluido, complesso, refrattario alle etichette. Una donna che ha fatto della contaminazione non un difetto ma un valore aggiunto. Che ha capito che la vita è fatta di strade che si incrociano, di percorsi che si sovrappongono, di identità che si trasformano senza mai cancellarsi completamente. "Andando avanti ho capito che quello che puoi veramente fare è cercare di portare te, il tuo modo, nei prodotti che realizzi", riassume con semplicità. Una lezione preziosa per chiunque si trovi a un bivio, incerto se seguire un percorso prestabilito o avventurarsi su strade inesplorate. Perché alla fine, come dimostra la storia di Veronica Gentili, non è importante quanto le nostre scelte appaiano coerenti agli occhi degli altri, ma quanto riflettano autenticamente la complessità di ciò che siamo.

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