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Sorrentino show al matrimonio di Osanna e De Marchi: “Coppia di cattivi come il prossimo governo”

Massimo Osanna, direttore generale Musei del MiBACT, e Gianluca De Marchi si sono sposati a Capri, a Villa Lysis. Il premio Oscar Paolo Sorrentino ha celebrato l’unione: “Noi vari amici abbiamo provato in tutti i modi a non farlo fare quassù, a tremila metri sul livello del mare, ma non c’è stato niente da fare perché questi due sono cattivi come il prossimo governo”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Massimo Osanna, direttore generale Musei del MiBACT, e Gianluca De Marchi, imprenditore romano e co-fondatore di Urban Vision, azienda che si occupa di pubblicità e restauri d'arte, si sono sposati a Capri. Nel pomeriggio di venerdì il cocktail di benvenuto in Villa La Ginestra, l'elegante dimora a metà strada tra Capri ed Anacapri, per accogliere i circa 200 invitati alle nozze che, sabato pomeriggio, sono poi saliti a Villa Lysis, dove si è svolto il rito civile. Il premio Oscar Paolo Sorrentino ha celebrato l'unione, mentre Valeria Golino è stata una delle testimoni.

L’altare laico di Villa Lysis sul quale Sorrentino ha officiato la cerimonia riporta l’incisione “Amori et dolori sacrum”, fu lì che avvenne la segretissima unione tra il conte Fersen e Nino Cesarini. Capri è da sempre destinazione privilegiata per le unioni civili omosessuali, infatti nel tempo tantissime sono state le icone LGBTQIA+ che hanno scelto l’isola per coronare il proprio sogno.

Per la grande amicizia che lega Paolo Sorrentino alla coppia di neo sposi, il regista napoletano ha "rubato" la scena per esibirsi in un esilarante discorso che, nemmeno a dirlo, ha conquistato gli invitati e generato fragorose risate. Il motivo? Più che un discorso omaggio all'amore, è risultato essere uno sfogo ironico rispetto la scelta ostinata degli sposi di trascinarli "a tremila metri sul livello del mare" invece di celebrare l'unione a Roma o a Sabaudia, così da agevolare tutti.

Il discorso integrale di Paolo Sorrentino al matrimonio De Marchi-Osanna

Tutti noi, intorno al 20 agosto, quando le vacanze si fanno un po’ ripetitive e arrivano i primi temporali, fin dai tempi della scuola facciamo bei propositi per la nuova stagione, e questo ci entusiasma. Pensiamo: farò una nuova dieta, inizio un nuovo progetto di lavoro, riprendo con lo sport, rifaccio la tappezzeria del divano, mi faccio un amante, un intervento di chirurgia estetica. Ma quest’anno, pensateci bene, tutta questa voglia di ripartire a settembre era un po’ opaca. c’era un’ombra, una macchia che ci ha impedito di essere entusiasti. Una macchia come quando devi andare a ritirare le analisi. Poi man mano abbiamo capito cos’era questa macchia, era il pensiero: oddio il matrimonio, lontano dalla mia città, lunghissimo, impegnativo ed estenuante come l’esame di maturità. Noi vari amici abbiamo provato in tutti i modi a non farlo fare quassù, a tremila metri sul livello del mare, ma non c’è stato niente da fare perché, ve lo dico subito, questi due sono cattivi come il prossimo governo. Visto che più o meno tutti abitiamo a Roma, li abbiamo lusingati con parole di una dolcezza infinita, casina Valadier, palazzo Brancaccio, hotel de Russie, niente. Un no netto. Allora il generosissimo Pietro Valsecchi, che a Roma possiede circa 96 appartamenti, li ha messi a disposizione tutti e loro, Gianluca soprattutto, ha detto no, capriccioso come Valeria Bruni Tedeschi. Allora furbamente abbiamo proposto Sabaudia. Loro amano Sabaudia, ci vanno sempre, ed è più vicina a Roma. Pietro Valsecchi, che nel frattempo ha rilevato l’intero suolo demaniale, ha messo a disposizione la spiaggia dal Circeo fino a Latina. Noi avevamo promesso di portare, falsamente, anche Totti, Ilary, Noemi, che poi sono la stessa persona. Un matrimonio scoop! Niente, ostinato come un mulo di Oristano, Gianluca ha detto no. Capri, solo Capri. E va bene Capri. Allora gli diciamo, lo facciamo in un posto comodo. Abbiamo proposto la canzone del mare, dicevamo guarda che ci sono passati tutti quelli che contano. I Kennedy, Rita Hayworth, Iervolino. Ma lui niente, granitico. Indicando un punto invisibile nel cielo, oltre le nuvole, ha sentenziato Villa Lysis, cioè qui. Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze, questa non è Capri, è solo Selva di Val Gardena, e questo è un rifugio della Marmolada. Tanto è vero che il primo invitato della lista era Reinhold Messner, il quale ha detto perentorio, e le parole che ha detto sono importanti, “io su quella vetta non scalo”. Tenete conto che qui, prima di noi, ci sono stati solo Tiberio, che però aveva il vantaggio di farsi portare dagli schiavi, e Lilli Gruber che dall’età di nove anni fa footing tutti i giorni dalle tre alle sette del mattino. E niente, questo è. Vado avanti? Sta quasi finendo eh, poi lungo la prima parte della strada ci sono dei defibrillatori per le emergenze, ma poi, più avanti, non ci sono più. Perché sono inutili. La mia amica Serena Dandini da quindici giorni mi tormenta tutti i giorni chiamandomi tre volte al giorno , mi dice: “Io senza la macchinetta che mi porta su, non vado”. E pare che a Capri ci siano pochissime macchinette. Allora, esausto, mi ha chiamato Lele, il marito, e mi ha detto: “Senti, non ce la faccio più a sentirla. Regaliamole la macchinetta”. E così abbiamo fatto, solo che l’abbiamo trovata a Roma. Lei, come in quel vecchietto in quel bellissimo film di David Lynch, si è dovuta avviare sette giorni fa, con la macchinetta, da Roma, attraverso le strade interne, perché non può andare in autostrada. E’ passata per la Terra dei Fuochi, a Casal di Principe, dove ha assistito a una faida tra clan, un’avventura che, non vi anticipo nulla, vi racconterà nel dettaglio nel suo prossimo libro. Comunque. Loro, implacabili, non si sono fatti convincere. Mia moglie, che molto intelligente, infatti, non è venuta, e un giorno ha chiesto loro: “Ma perché ci tenete tanto a sposarvi in un posto così scomodo?”. E loro, perfidi, hanno detto: “Perché questo è un posto molto importante per noi”. E noi volevamo chiedere: Ma per noi no. E volevamo anche chiedere: Perché non ci siete venuti qui da soli in viaggio di nozze a 3.500 metri? Li hanno inventati apposta i viaggi di nozze, per dare un po’ di tregua agli ospiti dei matrimoni.

Comunque, vi auguro buona fortuna.

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