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Rosa Chemical: “Stavo meglio quando non ero famoso, ho dormito anche in strada”

L’artista si racconta in una lunga intervista e parla del suo passato a Londra: “Per me o c’era questa vita o c’era questa vita in mezzo a una strada anche senza fare soldi.”
A cura di Andrea Parrella
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Rosa Chemical emarginato, solitario, controcorrente. Sono diversi gli aspetti del cantante che emergono dall'intervista rilasciata a Vanity Fair. Rosa Chemical racconta una vita in linea con la sua produzione artistica: "C'è chi racconta di quando spacciava per la strada, io racconto le difficoltà che ho avuto nell'essere accettato. Metto lo smalto da quando avevo 14 anni, prima che diventasse di moda, avevo i capelli lunghi, i tatuaggi, le borchie. Dentro la mia testa era tutto normale, non esistono cose da uomo e cose da donna".

Un'adolescenza che mostrava già una persona dai tratti atipici, in cui non è mai mancato il sostegno della madre, Rosa appunto: "Mi è sempre stata vicina, ha solo cercato di convincermi a finire la scuola. Ma io non ho mai accettato questa cosa di “almeno prendi il diploma, così se va male fai altro". Per me non c'erano alternative: o andava così o andava così". Prima di diventare l'artista che è, Rosa Chemical racconta di aver vissuto a Londra, dove ha fatto qualsiasi lavoro:

Se da quando sei piccolo hai qualcosa dentro di diverso e non riesci ad amalgamarti a niente di ciò che ti circonda, se invece che stare attento a scuola disegni, se invece che andare a ballare lavori… se hai un obiettivo così forte non esiste alcun piano B. Per me o c'era questa vita o c'era questa vita in mezzo a una strada anche senza fare soldi.

Un periodo in cui non ha escluso che le cose potessero non andare bene: "Alla fine penso che stavo meglio prima, quando non ero famoso, rispetto a oggi. Io a Londra ci stavo bene anche da povero, quello che contava era esprimermi. Potevo finire in mezzo alla strada? Ma in mezzo a una strada ci ho anche dormito".

Oggi conduce una vita molto diversa da come la si immaginerebbe, senza feste, party speciali, movida. E anche il sesso: "Tutto in casa. Le persone le conosco sui social network. So che sembro un hikikomori, ma visto che sono sempre in giro per lavoro, la goduria è non uscire".

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