Roberto Benigni vince la battaglia legale contro l’Agenzia delle Entrate: di cosa era stato accusato l’attore

La Corte di Cassazione ha dato ragione a Roberto Benigni in una battaglia legale contro l’Agenzia delle Entrate, stabilendo che la vendita di quote societarie non può essere tassata come se fosse la cessione di un’intera azienda. In un’ordinanza del 7 luglio 2025, infatti, i giudici hanno confermato che l’imposta di registro per la vendita delle quote deve essere calcolata in modo fisso, e non in base al valore dell’azienda, come voleva il fisco. L'attore aveva perso nei giudizi di primo e secondo grado.
Roberto Benigni e la battaglia legale contro l'Agenzia delle Entrate
Benigni aveva perso nelle prime due fasi del processo contro l'Agenzia delle Entrate, ma ora ha vinto in Cassazione, dopo aver sfruttato una serie di cambiamenti normativi che hanno ridefinito le modalità di tassazione per questo tipo di operazioni. Il caso, oltre a coinvolgere il celebre attore, segna una svolta importante per la giurisprudenza fiscale italiana, chiarendo come vanno trattati gli atti di cessione di quote societarie. Fino a poco tempo fa, infatti, la Cassazione e l’Agenzia delle Entrate trattavano la vendita di quote come se fosse una cessione dell’intera azienda, applicando una tassazione proporzionale più alta.
Il nuovo orientamento sulla tassazione delle quote societarie
Oggi, invece, è stato stabilito che ogni atto deve essere tassato per quello che è, senza cercare di legarlo ad altri atti o effetti economici. In pratica, la vendita delle quote deve essere trattata separatamente dalla vendita dell’azienda, anche se i due eventi sono legati. Il cambiamento arriva grazie a una serie di modifiche legislative e sentenze della Corte Costituzionale, che hanno spinto a una maggiore chiarezza. Così, la decisione della Cassazione diventa un importante precedente per tutti i contribuenti che si trovano ad affrontare questioni simili.