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Il caso Bova-Ceretti

Raoul Bova fa ricorso al Garante della privacy sul caso Ceretti: tra i denunciati Corona, TikTok, il Napoli e Ryanair

L’attore chiede al Garante della privacy di bloccare la diffusione di audio e chat personali, a spiegarlo è il suo avvocato Annamaria Bernardini de Pace, anche sua ex suocera. Si allunga, intanto, l’elenco dei denunciati: oltre al Napoli e Ryanair, ci sono Meta, Google, TikTok e il Torino FC.
A cura di Sara Leombruno
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Il caso di Raoul Bova e Martina Ceretti arriva al Garante della privacy. A spiegarlo è il suo avvocato Annamaria Bernardini de Pace, anche sua ex suocera, che ha depositato un reclamo formale per bloccare la "diffusione illecita, strumentalizzazione e ridicolizzazione di un contenuto personale e riservato". Si allunga, intanto, la lista di colossi denunciati dall'attore: oltre al Napoli e Ryanair, ci sono Meta, Google, TikTok e il Torino FC.

Bova si rivolge al Garante Privacy: la lista dei denunciati

Ad anticiparlo è Giuseppe Scarpa su La Repubblica. La mossa, si legge sul quotidiano, sarebbe "rivolta contro una lunga lista di colossi: Fabrizio Corona, Meta, Google, YouTube, TikTok, X, Ryanair, SSC Napoli e Torino FC". Il suo avvocato Annamaria Bernardini de Pace, madre dell'ex moglie dell'attore, Chiara Giordano, si è detta "fiera" del padre dei suoi nipoti, motivo per cui ha scelto di assisterlo. Al centro della contestazione, si legge nell'esposto, la "diffusione illecita, fraudolenta, virale e scellerata di un file audio estratto da una conversazione privata fra lui e un’altra persona, Martina Ceretti, divulgato contro il volere, anzi a insaputa, del reclamante su tutte le piattaforme social e sui motori di ricerca".

Sull'audio a Ceretti: "Strumentalizzato per ottenere profitto"

In questa vicenda, spiega ancora la legale, la diffusione degli audio sarebbe stata sfruttata da diverse società multinazionali, come Ryanair, per fini di marketing. Ciò ha avuto "da una parte, l’effetto di garantire profitto alla compagnia aerea, dall’altra, di danneggiare ulteriormente l’immagine di Bova, rendendolo bersaglio di derisioni e pubblici giudizi". In merito all'audio virale inviato a Ceretti, de Pace continua a difenderlo: "È stato percepito goffo, imbarazzato e, secondo alcuni, anche fuori luogo per la scelta degli aggettivi usati". Ma, sostiene, "è stato proprio l’atteggiamento spontaneo del Signor Bova a essere invece strumentalizzato e a divenire oggetto di sarcasmo tagliente e spietato da parte di milioni di utenti del web".

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