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Matthew Perry toglierà i riferimenti a Keanu Reeves nel suo libro: “Ho scritto cose stupide”

Matthew Perry ha dichiarato che nelle prossime edizioni del suo libro autobiografico verranno cancellati i riferimenti a Keanu Reeves. L’attore di Friends ha ammesso di aver usato il nome del divo in maniera inappropriata, aggiungendo: “Ho scritto cose stupide”.
A cura di Ilaria Costabile
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Da quando Matthew Perry ha raccontato la sua storia di dipendenza dall'alcol e dalla droghe nel libro autobiografico "Friends, amanti e la Cosa Terribile", in Italia edito da La Nave di Teseo, svariate sono state le occasioni in cui ha parlato degli aneddoti raccontati in quelle pagine. Ospite del Los Angeles Time Festival of Books ha dichiarato di aver menzionato l'attore Keanu Reeves nel suo libro, ma di averlo fatto in maniera inappropriata, per cui dalle prossime pubblicazioni il nome del divo sarà eliminato.

Cosa ha detto Matthew Perry su Keanu Reeves

In effetti sono ben due i momenti in cui Keanu Reeves viene tirato in ballo nel racconto fatto da Matthew Perry che, più volte, fa paragoni con la sua storia di dipendenze e quella di altri personaggi noti che, però, a differenza sua, non ce l'hanno fatta. In uno dei capitoli del libro, infatti, si legge: "Come mai pensatori originali come River Phoenix e Heath Ledger muoiono ma Keanu Reeves cammina ancora tra di noi?". Una frase nient'affatto piacevole, a cui si aggiunge una ulteriore considerazione fatta in merito alla morte di Chris Farley, comico statunitense deceduto per overdose nel 1997, che Perry ha commentato scrivendo: "Ho fatto un buco nel muro del camerino di Jennifer Aniston quando l'ho scoperto. Keanu Reeves è ancora tra di noi". 

Le scuse di Matthew Perry

Insomma le menzioni a Keanu Reeves non sono certamente lusinghiere, tanto che lo stesso Perry le ha derubricate come "cose stupide" che eliminerà nelle prossime edizioni del libro e ha dichiarato che vorrà chiedere scusa all'attore "se mai dovesse incontrarlo". I due, d'altro canto, si conoscevano e infatti l'attore di Friends ha provato a spiegare il perché avesse parlato del divo di Matrix nel suo libro, dicendo che in effetti il nome era spuntato fuori semplicemente perché i due abitavano vicini di casa e, quindi, era il primo personaggio che gli fosse venuto in mente.

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