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Martina Ceretti ascoltata sugli audio con Bova: “Non c’erano secondi fini”, emergono dettagli sulla tentata estorsione

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda Bova-Ceretti. La ragazza, ascoltata dagli inquirenti, dice di aver inviato quel materiale senza alcun secondo fine. Il numero da cui l’attore avrebbe ricevuto il messaggio della “tentata estorsione” risulta essere spagnolo.
A cura di Ilaria Costabile
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Sulla vicenda che vede protagonisti Raoul Bova e Martina Ceretti continuano a venir fuori nuovi elementi che dovrebbero rendere più chiaro il quadro entro cui si sono mossi i diretti interessati. L'attore romano, lo scorso 11 luglio, prima della puntata di Falsissimo in cui Corona ha diffuso messaggi e audio, ha ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto, dai toni decisamente minatori. Nel frattempo anche la 23enne è stata ascoltata in merito alla faccenda.

Martina Ceretti ascoltata per gli audio con Raoul Bova

Anche Martina Ceretti è stata ascoltata nel corso dell'indagine aperta dalla procura di Roma, a seguito della diffusione dei messaggi e degli audio scambiati con Raoul Bova. La ragazza, come riporta Tgcom24, ha spiegato di aver condiviso quel materiale con l'amico Federico Monzino dicendo: "L'ho fatto in buona fede, senza secondi fini". Una versione che va a contrastare, almeno in parte, quella che il pr milanese ha riportato agli inquirenti e che ha ribadito anche sulle pagine del quotidiano La Repubblica: "L'idea era far diventare famosa Martina, mi aveva mandato il materiale pochi secondi prima sul mio telefono e poi mi aveva dato il consenso di inoltrargliele". 

La dinamica del ricatto: "Il messaggio a Roul Bova dal numero spagnolo"

Nel frattempo, sempre sulle pagine di Repubblica, emergono nuovi dettagli. L'11 luglio Raoul Bova ha ricevuto un messaggio da uno sconosciuto, il cui contenuto era piuttosto minatorio e i toni intimidatori. Il messaggio che l'attore avrebbe ricevuto iniziava in questo modo: "Lei era collassata a una festa. Ho preso tutto dal suo cellulare mentre stava malespiegando quindi la dinamica di come la persona che ha inviato il messaggio, da un numero spagnolo, fosse in possesso delle stesse chat e audio che avrebbe poi condiviso Fabrizio Corona. Dopodiché sembra chiaro un tentativo di estorsione, che ha portato l'attore a denunciare e la Procura di Roma ad aprire l'indagine.

Il commento dell'avvocato di Raoul Bova: "I media e i social il nuovo far west"

Sulla questione nelle ultime ore è tornato a parlare anche il legale di Roul Bova che si è detto preoccupato di come certe notizie siano state diffuse in maniera incontrollata, tacciando il tutto come "voyeurismo di bassa lega":

Le azioni compiute, su cui gli inquirenti stanno indagando, hanno attivato il web in maniera illecita e inaccettabile, dove si continua a diffondere in maniera incontrollata materiale la cui natura va ancora accertata. Si è attivata una macchina infernale che non guarda in faccia a nessuno, né alle persone né ai loro figli, che non hanno tutti gli strumenti per discernere la cronaca dalla cattiveria o dal voyeurismo di bassa lega. Tutto ciò fa riflettere sui meccanismi collegati al mondo del web e dei social media che sembrano essere il nuovo il far west.

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