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Lisa Melidoni querelata per diffamazione da Enrico Vanzina: “Non mi sorprende, ha fatto tutto questo al fratello morto”

Elisabetta Melidoni commenta la querela per diffamazione che Enrico Vanzina ha avanzato nei confronti della cognata e delle nipoti. Azione legale che arriva dopo la vedova di Carlo Vanzina ha denunciato il regista per truffa.
A cura di Ilaria Costabile
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Da quando, nel 2018, Carlo Vanzina è scomparso a seguito di un brutto male, la moglie Elisabetta Melidoni e il fratello del noto produttore e regista, Enrico Vanzina, non hanno alcun rapporto se non quello legale. Il cognato l'ha querelata per diffamazione, insieme alle figlie Isotta e Assia, dopo che lei lo aveva denunciato per truffa, a seguito delle onerose richieste avanzate dal regista che ammontavano a circa 250mila euro.

I rapporti tra Enrico Vanzina e gli eredi del fratello Carlo

Intervistata dal Corriere della Sera, Lisa Melidoni dichiara: "Ormai nulla mi sorprende più da chi è stato capace di fare tutto questo ad un fratello morto. Che dire?!". La vedova di Carlo Vanzina commenta in questo modo la scelta del cognato di querelarla per diffamazione ai suoi danni:

Confido nella giustizia affinché Carlo abbia la sua verità come uomo perbene, onesto, buono e generoso soprattutto verso chi l'ha tradito dopo la sua morte negando con i fatti la sua memoria senza un minimo di affetto, di gratitudine verso questo bravo fratello che non ha fatto tanto ma tantissimo per lui e chi è del mestiere lo sa bene. Trovo con le mie figlie tutto questo non solo vergognoso ma alquanto triste. Un sipario "famigliare" che si chiude nel peggiore dei modi

Melidoni spiega nel dettaglio alla testata i motivi per cui i rapporti con Enrico Vanzina si siano deteriorati dopo la morte del fratello Carlo, dichiarando che in realtà già prima della scomparsa di suo marito non fossero così idilliaci:

Già prima della morte di Carlo i rapporti con Enrico si erano diradati. Pensate che solo poche ore dopo la sua morte Enrico ha registrato alla Siae un'opera escludendo il fratello Carlo e di fatto i suoi eredi. Da questo momento in poi i rapporti avuti con Enrico sono stati sempre e unicamente di richieste economiche asseritamente derivate da un preteso debito di Carlo verso la società di cui entrambi erano soci. Guardi, mai una telefonata, un incontro anche solo per spiegare le sue ragioni. Solo atti processuali.

Elisabetta Melidoni spiega perché ha denunciato il cognato per truffa

I veri i propri dissidi, però, "nascono dalle cause civili che Enrico ha proposto verso di noi eredi" spiega Melidoni che aggiunge: "In quelle circostanze abbiamo appreso e potuto verificare che molte delle pretese erano supportate da documenti che ci hanno sollevato alcuni dubbi". È stato in quel momento che, poi, emerse la questione della truffa, seguita da regolare denuncia:

Quando, in una delle cause civili, furono presentati i documenti che secondo Enrico giustificavano le sue pretese, ci accorgemmo che alcune firme di Carlo apposte su quei documenti erano troppo diverse dalla firma che conoscevamo. Così ho incaricato un consulente tecnico che ne ha dichiarato la falsità. Ecco il perché della denuncia. Poi la circostanza è stata anche ammessa dallo stesso Enrico nel corso del suo interrogatorio alla polizia. Ovviamente lui ne ha dato una giustificazione ma la sostanza non cambia. Quella firma era falsa.

Dopo la denuncia della cognata, Vanzina non ha esitato a querelarla: "La querela che ha proposto Enrico contro me e le mie figlie cioè le sue amate nipoti, è completamente destituita di ogni fondamento tanto che c’è stata la richiesta di archiviazione". 

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