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La storia vera di Mixed by Erry: dai bassi di Forcella a imperatori della musica pirata

Dalle cassette registrate in uno sgabuzzino all’impero che ha sfidato l’industria discografica: la storia dei fratelli Frattasio, che per passione inventarono la più grande rete di pirateria musicale d’Italia, diventando eroi popolari prima di pagare il prezzo della loro ambizione.
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La grande storia vera di Mixed by Erry. Pensare che tutto nacque in uno sgabuzzino di pochi metri quadri, in quel dedalo di vicoli che è Forcella, cuore pulsante di una Napoli dove, in quel periodo lontano dalla turistificazione che c'è oggi, l'illecito era un atto dovuto. Era arte di arrangiarsi. E allora, eccolo, Enrico Frattasio, per tutti Erry, chiuso ore e ore in una stanza con un giradischi, una piastra e un registratore, che non stava semplicemente duplicando cassette: stava creando un linguaggio musicale nuovo, con mixtape che mescolavano l'inconciliabile, abbattendo barriere tra generi e diritti che l'industria discografica teneva rigorosamente separati. Il creative commons prima del creative commons. 

Mixed by Erry, una scena del film.
Mixed by Erry, una scena del film.

"Cercavo sempre di fare cose diverse, fuori dal normale, mixavo canzoni che tra loro avevano apparentemente poco a che vedere," ha raccontato a Fanpage.it. Un gioco creativo che trasformò l'illecito in arte: Stevie Wonder con Eduardo De Crescenzo, pop internazionale con melodie napoletane. "Venimmo a sapere che la gente andava a cercare quel mix nei negozi di dischi e ovviamente i gestori erano costretti a dirgli che quelle canzoni non esistevano insieme". Quella che doveva essere una semplice attività di duplicazione divenne qualcosa di inaspettatamente più grande quando Enrico, ispirato da un disco dello Studio 54, decise di apporre quel timbro destinato a diventare leggendario: "Mixed By Erry". Nessuno si sarebbe immaginato che questa storia sarebbe diventata prima un libro e poi un film.

La grande illusione: la crescita dell'impero pirata

Nella Napoli degli anni '80, mentre Maradona ridisegnava i confini tra possibile e impossibile, i fratelli Frattasio stavano compiendo un'impresa altrettanto rivoluzionaria. Da Forcella, quartiere dove la legalità era un concetto sfumato, stavano democratizzando l'accesso alla musica in un'Italia ancora impreparata alle rivoluzioni digitali che sarebbero arrivate decenni dopo. "La musica ci è involontariamente entrata dentro, eravamo invasi da un inquinamento acustico senza generi," ha confessato Peppe Frattasio a Fanpage.it. "Ascoltavi i Pink Floyd e poi, all'improvviso, arrivava Mauro Caputo. Capitavano giorni in cui ascoltavi musica classica solo perché magari veniva un prete a chiederci di fare delle cassette".

L'impero crebbe in modo esponenziale, fino a raggiungere dimensioni vertiginose: "Nell'estate del '95 credo che siamo arrivati ai numeri che più mi hanno impressionato. In quel periodo raggiungemmo le 200mila cassette settimanali," ha ricordato Angelo Frattasio, che gestiva depositi e laboratori. Laboratori che erano spesso case abitate, dove una famiglia liberava una stanza per installare duplicatori. In breve tempo, i fratelli Frattasio divennero involontari rivoluzionari culturali. Le loro compilation anticiparono di anni le playlist digitali, costringendo persino le case discografiche a imitarli. Artisti sconosciuti bussavano alla loro porta, implorando di essere inseriti nelle compilation accanto a nomi già affermati. "Molti sconosciuti diventarono famosi grazie a noi," ha affermato Angelo, il terzo dei fratelli.

La copertina delle musicassette Mixed by Erry.
La copertina delle musicassette Mixed by Erry.

L'illusione della ricchezza facile

Come in ogni grande epopea napoletana, il denaro diventa protagonista e antagonista. Ragazzi cresciuti nei vicoli di Forcella, senza istruzione finanziaria, improvvisamente si ritrovarono tra le mani fiumi di contanti. "Eravamo troppo ignoranti, non avevamo mai visto tanti soldi insieme," ha ammesso Enrico con disarmante sincerità. Peppe Frattasio non nasconde gli eccessi: "Se guadagnavamo anche 150 milioni in una settimana, compravamo orologi, macchine, sperperavamo al casinò perché ci piaceva giocare". Angelo lascia dettagli che sembrano usciti da un film di Marton Scorsese:

Lasciavo una Ferrari che avevo appena comprato e la cambiavo con una Cinquecento per tornare a Forcella. Ho comprato cavalli perché amavo le corse, sperperavamo soldi come chi doveva sfogare, che aveva vissuto per tanti anni facendo sacrifici. […] Se avessi fatto oggi i soldi di Mixed By Erry, sarei scappato in qualche paradiso fiscale, ma noi eravamo stupidi, non capivamo. Ci siamo resi conto di essere stati degli stupidi quando ci hanno arrestati e hanno fatto bene a farlo.

L'arresto: "Il vero prezzo lo hanno pagato le nostre famiglie"

La saga dei Frattasio si inserisce perfettamente in quella zona grigia napoletana dove l'illecito viene spesso assolto dal tribunale popolare, se permette l'accesso a beni altrimenti inaccessibili. Mixed By Erry non era solo un marchio, era diventato un fenomeno culturale, che divideva (e divide ancora) da un punto di vista etico. Da un lato, c'era chi li combatteva, come la Federazione contro la Pirateria Musicale, che vedeva in loro i responsabili di danni milionari all'industria discografica. Dall'altro, intere generazioni di napoletani cresciuti con quelle cassette, per i quali Mixed By Erry rappresentava l'unico modo per accedere alla musica internazionale.

Enrico, Peppe e Angelo Frattasio
Enrico, Peppe e Angelo Frattasio

Nel 1997, l'inchiesta guidata dal magistrato Luciano D'Angelo portò all'arresto dei fratelli Frattasio. Ma la vera punizione, come spesso accade, arrivò dopo il carcere. "Dopo l'uscita dal carcere ci siamo ritrovati molte persone che si sono svegliate la mattina e ci sono venute a chiedere soldi. Ci hanno letteralmente tartassati," racconta Peppe con amarezza. Le conseguenze più profonde furono quelle emotive e familiari: "Il vero prezzo di Mixed By Erry lo hanno pagato le nostre mogli, le nostre famiglie, perché per tanti anni abbiamo vissuto nella menzogna, abbiamo fatto cose sbagliate," confessa Peppe.

Cosa fanno oggi i fratelli Frattasio

Il legame col quartiere d'origine, un tempo così forte, si è irrimediabilmente spezzato: "Nel nostro quartiere, non ci torniamo più. Prima lo facevamo perché c'era ancora nostra madre, ma dopo la sua morte di pochi mesi fa abbiamo molta difficoltà a tornarci". Oggi i fratelli Frattasio conducono vite normali: Peppe ed Enrico gestiscono un negozio di ricambi di elettronica, mentre Angelo ha una piccola attività di scatole e confezioni. Lontani dalla notorietà, ma ancora pervasi da quella passione musicale che fu l'origine di tutto. La storia di Mixed By Erry non è solo la cronaca di un'impresa criminale, ma il racconto di come la passione possa talvolta prendere strade imprevedibili, di come il confine tra genio e illegalità possa essere sottile, e di come, alla fine, ogni scelta comporti un prezzo da pagare.

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