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La grande Illusione Ferragnez a Oltre Tutto di Veronica Gentili: “Idealizzati come perfetti, ma sono una coppia come un’altra”

Fanpage ha preso parte al talk Instagram curato da Veronica Gentili, con la partecipazione dello psicologo Michele Mezzanotte, per ragionare del fenomeno Ferragnez osservandolo nella sua interezza. Si è trattato di una grande illusione, o siamo stati noi ad appiccicare addosso ai due simboli e speranze che era solo nostre proiezioni?
A cura di Andrea Parrella
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Ci restano solo i Ferragnez. Nasce da una constatazione, amara non si sa quanto l'appuntamento di Oltre Tutto, il talk Instagram guidato da Veronica Gentili, attualmente conduttrice de Le Iene alla seconda stagione consecutiva. Uno spazio di discussione dedicato a quello che è inevitabilmente tornato ad essere un tema centrale del dibattito pubblico: i Ferragnez. Di nuovo, ancora, a mesi di distanza dallo sfaldarsi della relazione di coppia più redditizia e popolare degli ultimi anni, a seguito delle rivelazioni di Fabrizio Corona.

Mentre facciamo finta di dirci "che noia", "ci sono cose più importanti di cui parlare", ci rifiutiamo di chiederci perché due individui semplicemente mettendo in piazza i fatti loro hanno creato un impero commerciale e fidelizzato un intero Paese. Cosa ci racconta questo di noi? Cosa rappresentano i Ferragnez? E soprattutto di cosa hanno preso il posto? E quanto servono i fenomeni Ferragnez nel mondo in cui comandano gli Elon Musk?

Il dibattito con Veronica Gentili e Michele Mezzanotte

Veronica Gentili ha coinvolto anche Fanpage nel dibattito al quale ha partecipato lo psicologo Michele Mezzanotte, per indagare e comprendere quali possano essere le sfumature sociali, comportamentali, psicologiche appunto, del fenomeno Ferragnez. "Non siamo noi che ne parliamo, sono tutti coloro che li seguono e cerchiamo qui di capire perché, non dibattere su quali siano le ragioni", spiega Gentili, chiedendosi, tra le altre cose, quanto conti l'elemento di quella sottile distinzione tra vero e falso su cui pare articolarsi l'intero dibattito legato alla (ormai ex) coppia. Tema su cui argomenta proprio Mezzanotte:

"La questione del vero, del falso e delle maschere, ci sfugge di mano perché diamo per scontato che internet sia il male della società. Ma lo smartphone è uno strumento e, come varie cose inventate nel corso della storia, ha fatto emergere qualcosa che era dentro di noi, mostrava un nostro lato. Sono emerse le nostre maschere. Quanto siamo veri nella vita quotidiana? Pochissimo. Essere veri è anche una scommessa, io arrivo a 19 anni e non so chi sono, perché l'educazione esiste per proteggermi, non per conoscermi. Da lì in poi inizio a conoscermi tramite le maschere, come diceva Jung, quelle che ho imparato e acquisito nel tempo. Ma se quelle maschere diventano in me insofferenza, patologia, cose da cui non riesco a svincolarmi, resto ingabbiato".

In questo quadro, prosegue Mezzanotte "lo smartphone finisce per essere uno strumento che amplifica ciò che sono e quindi diventa uno strumento in cui si percepisce perfettamente l'ombra che cerco di nascondere nella vita".

In questo senso l'uso consolatorio dei social rischia di avere un risvolto che è, sostanzialmente un bluff. Gentili fa emergere il dato statistico secondo cui molti adolescenti escono di casa solo per andare a scuola, con una vita sociale che di fatto è riversata in uno strumento come lo smartphone. Mezzanotte sottolinea: "Se io a calcio ricevo un bravo in una settimana, mentre se sto sui social possono riceverne centinaia. Perché dovrei uscire? Cosa trovo?". 

I Ferragnez sono stati, per lungo tempo, anche espressione di un universo valoriale progressista, simboli politici, questo forse in relazione al vuoto della politica contemporanea, la carestia di volti in cui identificarsi. Gentili si chiede, tuttavia: "Ma tutto quello che ci abbiamo messo in più, sui Ferragnez, non gliel'abbiamo appiccicato addosso noi? Quando gli abbiamo dato l'Ambrogino d'oro, quando li abbiamo visti come luminari dei diritti civili, quando Chiara Ferragni era esempio dell'imprenditrice progressista che andava a Sanremo a dispensare il messaggio Pensati libera?". Lo fa rimarcando, per altro, un paradosso: "In un momento di vuoto, almeno Trump si attacca a Musk, che domina i media fattivamente, che ha in mano le carte. Noi ci siamo attaccati ai Ferragnez, che sono il prodotto di una proiezione di noi stessi, messa su da qualcun altro, lavandoci le mani da qualsiasi impegno. La cosa fa riflettere".  

L'illusione di Ferragni e Fedez

Ferragni e Fedez sono stati già storicizzati come un'illusione, perché nella testa di molte persone avevano promesso di essere qualcosa che non sono stati in grado di garantire. Ma è davvero così? Su questo aspetto Mezzanotte precisa un dettaglio importante: "In psicologia, quando c'è un sintomo, questo ha un messaggio da dare alla psiche. Stessa cosa accade per i grandi sintomi della società. La parola che è emersa di più per descrivere i Ferragnez è "finti", ma questo mi fa pensare che se mi arriva un sintomo che è la finzione, vuol dire che noi individui abbiamo un pessimo rapporto con la finzione. Dobbiamo imparare ad usarla, perché si può avere un buon rapporto con la finzione, ce lo insegano i bambini, che per imparare qualcosa fingono quel qualcosa. Ma noi a un certo cresciamo e smettiamo di fingere per imparare, quindi quella finzione diventa ombra e non la sfruttiamo più come risposta. Noi idealizzavamo i Ferragnez come perfetti, ma sono una coppia come un'altra, nelle loro luci e ombre, persone che la mattina si baciano e il pomeriggio possono tradirsi. Ma se io porto la normalità di questa coppia, nascosta, alla luce della ribalta, prima o poi l'ombra esce fuori. Non mi stupisco di quello, ma delle persone che si stupiscono, perché se io conosco la normalità di una coppia, so che è anche quella". 

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