I messaggi del ricatto a Raoul Bova: “Ho materiale di te e Martina Ceretti, fammi un regalo”, cosa gli hanno scritto

Raoul Bova sarebbe stato ricattato via messaggio l’11 luglio scorso. I messaggi, provenienti da un’utenza che parrebbe intestata a un prestanome, secondo l'accusa, stando a quanto riporta Il Corriere, ricondurrebbero al pr milanese Federico Monzino, 29 anni, al momento sentito come persona informata dei fatti. "Altro che don Matteo, ho dei contenuti fra te e Martina Ceretti che ti farebbero molto male. Lunedì uscirà tutto su Falsissimo, ma se se mi vieni incontro blocchiamo tutto e rimane privato", questo è parte dei messaggi che l'attore ha ricevuto prima della puntata uscita sui canali di Fabrizio Corona.
Cosa c'è scritto nei messaggi del ricatto a Raoul Bova
È lo stesso Corona a riportare parte della denuncia di Bova con il dettaglio dei messaggi ricevuti in data 11 luglio, prima dell'uscita della puntata di Falsissimo sul suo presunto tradimento a Rocio Munoz Morales. "Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Per il tuo matrimonio, per la tua immagine, per il tuo presente e futuro lavoro. Altro che don Matteo, ho dei contenuti fra te e Martina Ceretti che ti farebbero molto male. Capisci tutto questo che diventa di dominio pubblico…", gli scrivono con fare intimidatorio.

Il tentativo di ricatto ed estorsione: "Fammi un regalo e blocco tutto"
"Comunque lunedì esce su Falsissimo, arriva a Corona, ma io posso non fare accadere tutto ciò… se mi vieni incontro blocchiamo tutto e rimane privato. Se poi vuoi essere così gentile e farmi un regalo, dato che ti sto salvando il cu*o, sta a te. Ti evito una cosa pesantissima, dimmi quanto vale non pubblicare tutta quella roba, nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di falsissimo, sono in contatto con lui", conclude l'artefice di quello che emerge a tutti gli effetti come una forma di ricatto e tentativo di estorsione.
La denuncia di Raoul Bova prima della puntata di Falsissimo
Al centro delle indagini ci sarebbero almeno una decina di messaggi ricevuti dall’attore, riporta il quotidiano, "che li ha letti ma non ha mai risposto. Prima di rivolgersi all’avvocato David Lecci dello studio Tognozzi, Bova si è recato negli uffici della polizia postale di Roma per sporgere denuncia, facendo così scattare l’inchiesta del pm Eliana Dolce prima che il caso scoppiasse con le rivelazioni di Falsissimo dieci giorni più tardi". Corona prende le distanze e rivela che chat e audio gli sarebbero stati consegnati da Federico Monzino e Martina Ceretti "per farla diventare famosa" e si dichiara del tutto inconsapevole del pregresso tentativo di ricattarlo. Al momento i cellulari di Corona, Monzino e Ceretti sono sotto sequestro a disposizione delle autorità ma nessuno dei tre è ancora indagato.