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Gli esponenti del mondo del cinema incontrano il Ministro Giuli, le richieste dopo la polemica ai David

I rappresentanti del mondo del cinema incontreranno il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, venerdì 6 giugno. L’obiettivo è affrontare la “situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano, indubbiamente in crisi”.
A cura di Ilaria Costabile
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Il mondo del cinema italiano è in fermento, dopo la questione sollevata da Elio Germano, seguito da altri artisti, a seguito delle dichiarazioni del Ministro della Cultura, Giuli, a cui si è aggiunta anche una lettera con più di 500 firmatari, le associazioni di categoria incontreranno Alessandro Giuli venerdì 6 giugno, per poter affrontare il tema in maniera più approfondita.

L'incontro tra il mondo del cinema e il Ministro Giuli

A presentarsi all'incontro sarà una delegazione di esperti e rappresentanti di diversi settori del cinema, che saranno accompagnati da Claudio Santamaria e Giuseppe Fiorello, scelti tra i firmatari della lettera. Come già anticipato nella missiva indirizzata al ministro, l'obiettivo è quello di individuare un percorso per affrontare la questione del Tax Credit, come scritto chiaramente nel documento:

il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi nella gestione della riforma del Tax Credit, che ha causato una crisi di sistema colpendo molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, lasciando senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024

Ad affiancare i due attori, ci saranno anche il produttore Andrea Occhipinti, il consulente tecnico sul Tax Credit Stefano Massenzi, il delegato per il Confartigianato/produzioni indipendenti ovvero Corrado Azzolini e ancora Simonetta Amenta dell'AGICI-produttori indipendenti, Stefano Rulli per il Coordinamento delle Associazioni di Autori e Autrici, Vittoria Puccini presidente di Uunita e infine Dario Indelicato di #Siamoaititolidicoda.

Il contenuto della lettera inviata al Ministro della Cultura

Nella lettera dello scorso 13 maggio, i firmatari facenti parte delle varie categorie dell'audiovisivo, volevano sottolineare la condizione complicata in cui versa da anni il settore. E, infatti, nel testo si legge:

La situazione lavorativa e produttiva del cinema italiano è indubbiamente in crisi. Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e ritardi, generati in primis dall'operato del Governo nella gestione della riforma del Tax credit, hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori, a cui manca anche un sostegno al reddito per il 2025 e un sussidio di recupero salariale e contributivo per il 2024. Una crisi che rischia inoltre di togliere creatività, autonomia e innovazione a tutto il settore, privandolo della possibilità di competere culturalmente ed economicamente a livello internazionale. L'auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente.

E ancora, citando le parole di chi in questi mesi si è esposto da palchi importanti come quello dei David di Donatello

Riteniamo che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte. Chiediamo che il Ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà.

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