video suggerito
video suggerito

Francesca Pascale: “Con Paola Turci una relazione tossica, disprezzava Berlusconi ma non i suoi soldi”

In un’intervista Pascale ripercorre i suoi ultimi anni, dalla relazione “chiodo schiaccia chiodo” con Turci, al giudizio su Marta Fascina, cui non risparmia critiche politiche. Poi la smentita sulla presunta liquidazione ricevuta dalla famiglia Berlusconi.
A cura di Andrea Parrella
1 CONDIVISIONI
Immagine

Francesca Pascale torna a raccontarsi senza filtri, intrecciando vita privata e riflessione politica in un’intervista che ripercorre gli ultimi anni della sua vita, segnati da relazioni complesse, lutti profondi e scelte difficili. Al centro del racconto c’è soprattutto la fine del matrimonio con Paola Turci, ma anche il legame mai chiuso con Silvio Berlusconi, figura che continua a rappresentare per lei un punto di riferimento umano ed emotivo. Pascale ha poi parlato del suo rapporto con l'ex premier e della sua ultima compagna, Marta Fascina, in parte riconoscendole dei meriti, ma non facendole sconti su alcune responsabilità di tipo politico. Spazio anche ai rapporti con la famiglia Berlusconi e alla presunta liquidazione ricevuta, da lei smentita.

La storia finita con Paola Turci

Parlando della storia con la cantante al Corriere della Sera, che si è conclusa negli anni scorsi, Pascale non usa mezze misure e la definisce apertamente "una relazione tossica". Ammette di essersi sposata in un momento di grande fragilità, subito dopo la morte di Berlusconi, riconoscendo che quel matrimonio è stato un tentativo maldestro di colmare un vuoto. Pascale infatti lo definisce un “chiodo schiaccia chiodo”, dicendo che a quella relazione non era pronta. Il giudizio più duro riguarda però il rapporto di Turci con la figura dell’ex premier. Pascale sottolinea quella che considera una profonda incoerenza: "Disprezzava Silvio, ma poi viveva nella sua casa e con il suo denaro. Questo per me era inaccettabile". Una spaccatura che, secondo il racconto di Pascale, ha inciso in modo significativo sulla fine del rapporto.

Pascale descrive la morte di Berlusconi come un dolore paragonabile a quello per la perdita di una madre e rievoca la quotidianità condivisa a Palazzo Grazioli, fatta di gesti semplici e intimi, come le serate trascorse a guardare la televisione insieme in pigiama. Oggi, racconta, vedere quegli stessi ambienti trasformati — con un bar al posto del soggiorno — le provoca grande malinconia.

L'attacco a Marta Fascina

Nel racconto emerge anche il tema delle relazioni che hanno circondato Berlusconi negli ultimi anni. Pascale parla del rapporto con Marta Fascina con iniziale stupore, riconoscendole una presenza costante accanto all’ex premier: “Ci ho messo un po’ a elaborarlo, non capivo”. Sottolinea però un punto politico: “Mi spiace solo vedere come certi principi in politica, che era la sua vita, siano stati traditi […] Si deve essere i primi a entrare e gli ultimi a uscire, onorando il mandato degli elettori. Ecco, non mi pare che la parlamentare Marta Fascina li rispetti”.

Sul rapporto con la famiglia Berlusconi, Pascale confida di avere contatti con Marina: "Quando ho bisogno di un confronto lei c'è", ma di non avere ricevuto alcun tipo di liquidazione dopo la fine della relazione con Silvio: "Non ho avuto buonuscita. Ho avuto una vita piena di cose bellissime che mi ha dato Silvio Berlusconi”.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views