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Il caso Bova-Ceretti

Fabrizio Corona provoca Raoul Bova: “Il marchio ‘Occhi spaccanti’ l’ho già registrato io”

Fabrizio Corona sostiene di avere depositato il marchio “Occhi spaccanti” prima che lo facesse Raoul Bova. A una verifica, tuttavia, risulta la richiesta dell’avvocata Michela Carlo che assiste l’attore.
A cura di Daniela Seclì
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Fabrizio Corona replica a Raoul Bova che ha deciso di depositare il marchio "Occhi spaccanti" e la frase completa "Buongiorno essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti" presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Corona sostiene di avere già depositato quei marchi prima di mandare in onda la puntata di Falsissimo nella quale divulgava le conversazioni presumibilmente intercorse tra l'attore e la modella Martina Ceretti.

La replica di Fabrizio Corona a Raoul Bova sul marchio "Occhi spaccanti"

Fabrizio Corona ha commentato la decisione di Raoul Bova di depositare il marchio "Occhi spaccanti" e la frase integrale che conteneva quell'espressione. Il cinquantunenne, in una storia pubblicata sui suoi profili Instagram, ha provocato l'attore e la sua avvocata Annamaria Bernardini De Pace: "Poverino lui e la suocerina, peccato che l'ho già registrato prima della puntata". E ha concluso: "Scusa Raoul, ma l'hai capito che giochiamo in un altro campionato?". In realtà, a una verifica non risulta che le frasi "Occhi spaccanti" e "Buongiorno essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti" siano marchi depositati da Fabrizio Corona. Al contrario, è presente la richiesta dell'avvocata Michela Carlo dello Studio legale Bernardini De Pace.

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La decisione di Raoul Bova per frenare la diffusione degli audio privati

Raoul Bova, assistito dai suoi legali, ha deciso di presentare presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy la richiesta di registrazione di due frasi estratte dai vocali diffusi da Corona nel tentativo di fare cessare la diffusione dell'audio a lui attribuito. Le chat private diffuse lo scorso 21 luglio, sono diventate virali una manciata di ore dopo la pubblicazione della puntata di Falsissimo. Il contenuto dei vocali, purtroppo, è stato oggetto di innumerevoli meme e parodie. L'attore sta intraprendendo tutte le azioni legali necessarie per difendersi. Prima che Corona diffondesse le conversazioni private, Raoul Bova è stato ricattato da qualcuno che gli ha chiesto soldi in cambio del silenzio. E ora il volto della serie Don Matteo vuole giustizia.

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