Fabrizio Corona provoca Raoul Bova: “Il marchio ‘Occhi spaccanti’ l’ho già registrato io”

Fabrizio Corona replica a Raoul Bova che ha deciso di depositare il marchio "Occhi spaccanti" e la frase completa "Buongiorno essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti" presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Corona sostiene di avere già depositato quei marchi prima di mandare in onda la puntata di Falsissimo nella quale divulgava le conversazioni presumibilmente intercorse tra l'attore e la modella Martina Ceretti.
La replica di Fabrizio Corona a Raoul Bova sul marchio "Occhi spaccanti"
Fabrizio Corona ha commentato la decisione di Raoul Bova di depositare il marchio "Occhi spaccanti" e la frase integrale che conteneva quell'espressione. Il cinquantunenne, in una storia pubblicata sui suoi profili Instagram, ha provocato l'attore e la sua avvocata Annamaria Bernardini De Pace: "Poverino lui e la suocerina, peccato che l'ho già registrato prima della puntata". E ha concluso: "Scusa Raoul, ma l'hai capito che giochiamo in un altro campionato?". In realtà, a una verifica non risulta che le frasi "Occhi spaccanti" e "Buongiorno essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti" siano marchi depositati da Fabrizio Corona. Al contrario, è presente la richiesta dell'avvocata Michela Carlo dello Studio legale Bernardini De Pace.

La decisione di Raoul Bova per frenare la diffusione degli audio privati
Raoul Bova, assistito dai suoi legali, ha deciso di presentare presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy la richiesta di registrazione di due frasi estratte dai vocali diffusi da Corona nel tentativo di fare cessare la diffusione dell'audio a lui attribuito. Le chat private diffuse lo scorso 21 luglio, sono diventate virali una manciata di ore dopo la pubblicazione della puntata di Falsissimo. Il contenuto dei vocali, purtroppo, è stato oggetto di innumerevoli meme e parodie. L'attore sta intraprendendo tutte le azioni legali necessarie per difendersi. Prima che Corona diffondesse le conversazioni private, Raoul Bova è stato ricattato da qualcuno che gli ha chiesto soldi in cambio del silenzio. E ora il volto della serie Don Matteo vuole giustizia.