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Audio Raoul Bova e Martina Ceretti, Federico Monzino indagato: avrebbe inviato gli sms usando una sim spagnola

L’imprenditore e pr milanese Federico Monzino è indagato per tentata estorsione. Secondo gli inquirenti, avrebbe usato una sim spagnola per inviare a Raoul Bova messaggi in cui gli si chiedeva un “regalo” in cambio del silenzio sulla relazione con l’influencer Martina Ceretti.
A cura di Stefania Rocco
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C’è una svolta nell’inchiesta sugli audio privati di Raoul Bova diffusi senza il suo consenso. La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Federico Monzino, pr e imprenditore 29enne, accusato di tentata estorsione. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a usare una sim spagnola per inviare messaggi all’attore nei quali gli si chiedeva un “regalo” per evitare la diffusione di conversazioni private con la modella Martina Ceretti. Quel materiale è poi arrivato nelle mani di Fabrizio Corona, che ha sempre sostenuto di averlo ricevuto da Monzino, e lo ha reso pubblico in una puntata di Falsissimo.

La deposizione di Raoul Bova in procura

Martedì mattina Bova è stato ascoltato in Procura come parte offesa. Ha raccontato di aver capito fin dalla prima telefonata che chi lo contattava voleva ricattarlo per non rendere nota la sua relazione con la modella 22enne. L’attore ha spiegato di non essersi piegato alle minacce e di avere denunciato subito. Secondo la Procura, dietro il tentativo di ricatto ci sarebbe Monzino, che avrebbe inviato i messaggi anonimi chiedendo un “regalo” in cambio del silenzio. Per lui è stato ipotizzato il reato di tentata estorsione.

Il ruolo di Martina Ceretti, la modella del flirt con Raoul Bova

Non è ancora chiaro quale sia stato il ruolo di Martina Ceretti nella vicenda: la Procura deve ancora stabilire se fosse a conoscenza del piano ai danni di Bova o se i suoi messaggi privati siano stati diffusi a sua insaputa. La modella, sparita dai social quando lo scandalo è esploso, non è stata ancora ascoltata dagli inquirenti.

Bova ha rotto il silenzio pochi giorni fa con un’intervista a Verissimo, spiegando che la vicenda ha avuto un forte impatto sulla sua vita personale e professionale. Il suo avvocato, David Leggi, ha sottolineato che i messaggi avevano un chiaro intento ricattatorio e che la pressione sull’attore è stata significativa.

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