Antinelli dopo le parole in diretta Rai sui giornalisti uccisi a Gaza: “La verità è l’unica via possibile”

Non erano passate inosservate le parole pronunciate da Alessandro Antinelli, volto di RaiSport, pronunciate nel corso dell'intervallo della partita Italia-Israele valida per le qualificazioni mondiali. Il giornalista, in una serata molto particolare per l'intreccio tra sport e fatti di estrema attualità, con le proteste nella città di Udine per la partita disputata dall'Italia proprio contro Israele, aveva mostrato il fiocco nero sulla sulla sua giacca sottolineando si trattasse di un segno in memoria dei 250 giornalisti uccisi a Gaza.
Le parole di Antinelli
Un messaggio in controtendenza con la narrazione che pare dilagare in Rai a proposito dei fatti accaduti nella striscia di Gaza e non solo negli ultimi due anni. Basti considerare il discorso della responsabile dell'ufficio stampa Rai Incoronata Boccia, che di fatto vanno ben oltre il negazionismo dei crimini commessi da Israele in questi due anni e puntano il dito proprio contro i giornalisti che hanno provato a raccontare quei fatti, nonostante le limitazioni. "Serve a ricordare i 250, tra giornalisti e giornaliste, che sono morti per provare a raccontare quello che un rapporto della Commissione dell'Onu ha definito un genocidio. Questo è un fatto", aveva detto Antinelli mostrando il suo fiocco nero.
Il post di Antinelli con un riferimento a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
Così a due giorni da quelle parole che hanno avuto il ruolo di dare un segnale, Antinelli ha pubblicato un post sui social per ringraziare tutte le persone che in queste ore hanno voluto ringraziarlo per un gesto apparentemente scontato, che nel contesto attuale della Rai ha però assunto la funzione di un importante atto di coraggio: "Vi scrivo per ringraziarvi tutti, uno per uno, per l’affetto, la vicinanza e la solidarietà. Non credo di meritare tanto, ho solo riportato FATTI, elogiato colleghi che lavorano sul campo e ricordato colleghi che hanno perso la vita mentre cercavano di fare il proprio lavoro a Gaza. Grazie all’Ussi per aver pensato a questa iniziativa". Quindi spiega l'immagine utilizzata per questo post, ovvero una foto del murales dedicato a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: "E grazie a chi, come Ilaria e Miran, ha dedicato la vita a cercare la verità. Ci penso ogni giorno quando a Saxa passo davanti al loro murale. La verità è l’unica via possibile per chi fa il nostro lavoro. Chi non la segue o la deforma è perso".