“Pinuccio: “A La7 racconto la periferia d’Italia che muore. Striscia? Da Mediaset nessuna novità ma penso ad altro”

Il nome d'arte è l'unico nome con cui lo conosciamo, perché Alessio Giannone per tutti è Pinuccio. “Mi voglio far assumere da La7”, scherza lui raccontando Prova d'inchiesta, programma in partenza mercoledì 15 ottobre. Ma dietro la battuta c’è un passo vero: l’inviato simbolo di Striscia la notizia riparte da un nuovo programma che attraversa l’Italia dei paesi dimenticati, soprattutto dalla Tv. Tra sindaci senza b&b, problemi d’acqua e sogni di rinascita, Pinuccio inaugura la nuova avventura professionale con una satira tenera e feroce sulla periferia e sul giornalismo d'inchiesta. E mentre Striscia prepara un ritorno dai contorni incerti, lui ammette: “Per ora, la mia testa è su altro.”
Sbarchi a La7 con questo progetto che apre una nuova fase della tua carriera.
Beh, sì, diciamo che è la speranza di tutti quelli che fanno il lavoro mio, quella di non fossilizzarsi, l'ambizione di avere quel progetto nel cassetto che qualcuno ti fa fare.
Questa di raccontare i piccoli paesi era una cosa che facevi già sul tuo canale Youtube. Cosa di queste realtà minori ti interessa?
Mi sono reso conto che questi comuni ormai soffrono la descrizione da cartolina. Quello che si fa di solito in Tv è andare nel piccolo paese, far vedere la chiesa, il piatto tipico. Però non vengono raccontati i problemi di queste realtà e soprattutto il fatto che, anche se è brutto da dire, stanno morendo.
Come funzionerà il programma?
Praticamente ci sono io che provo a essere assunto da La7 e tento di fare un'inchiesta per Formigli, per Floris, a fare una cosa per Cazzullo. Non mancherà la presenza di Sabino, che accompagna da sempre Pinuccio. Anrò in questi piccoli comuni dove non trovo la grande inchiesta, ma problemi che sono lontanissimi da quello che possiamo immaginare noi.
Intendi problemi che la Tv non racconta di solito?
Beh la Tv è città centrica. Dall'immobiliare a Milano, agli ospiti nella casa figa, è tutto un Roma, Napoli, Torino.
Insomma le "realtà particolari" finiscono in secondo piano.
Esattamente, anche se sono il 70% del territorio italiano. Un 70% di popolazione che vota di pancia perché c'è il problema serio dell'ospedale che sta a 100 km di distanza, alcune volte il problema serio è il fatto che non arrivi l'acqua in alcuni punti, o la mancanza della salumeria. Però diciamo che questi problemi mi coinvolgono marginalmente, visto che io voglio fare inchieste serie, quindi il mio diventa anche un modo per fare un po' di ironia sul giornalismo di inchiesta.
Non cerchi la notizia, ma è lei che viene da te.
Sì, anche perché quando andavo nei posti ci stavo una settimana e al secondo e terzo giorno che ti vedevano nel bar, cominciavano ad avvicinarsi e raccontare i problemi come fosse uno sportello. Ho girato diverse zone dell'Italia, da nord a sud, dalla Puglia al Veneto, passando per la Lombardia e l'Irpinia, la Calabria, in alcuni casi ho dormito a casa del sindaco perché ci sono certi posti dove non c'è nemmeno un b&b.
Eppure la retorica del ritornare nei piccoli paesi va avanti da anni.
Eh, e la vera domanda è uno che cosa dovrebbe tornarci a fare in certi posti. Il problema non è regalare le case, che tu anche se me la regali io non me la prendo. Io sono stato in un comune di 90 abitanti, praticamente un condominio, dove non esistono destra e sinistra, ma esiste il problema, spesso marginale ai nostri occhi.
La7 ha un pubblico molto diverso da quello di una generalista pura come può essere Canale 5. Questo ti preoccupa o ti rassicura?
Sono comunisti, no? (ride, ndr) Più che altro una rete che pare essere scelta a prescindere da chi la guarda, ha un pubblico che accende quel canale perché ci si identifica.
Questo cambia la tua prospettiva di racconto?
In realtà il modo di approcciare che ho avuto al racconto non è mai variato molto e non credo cambierà. È logico che a Striscia devi strutturare il tuo servizio su 3 minuti e mezzo di durata, mentre qui hai 50 minuti e quindi lo spazio cambia in modo significativo. Lì dovevi anche cercare un'inchiesta un po' più forte ogni volta, qui hai più respiro.
Banalmente le persone ti vedranno per la prima volta senza effetti sonori come risate in sottofondo.
Ti dirò, io di questi meccanismi televisivi ne capisco veramente poco. Quello che spero è di non risultare un pesce for d'acqua in quel canale, però diciamo che se Andrea Salerno (direttore La7, ndr) ci ha creduto, forse ha intravisto una narrazione che poteva essere adatta. Io proverò a fare questo viaggio felliniano con l'obiettivo di raccontare la provincia e certi personaggi che solo lì puoi trovare.
Hai questa maschera di Pinuccio da anni, un'identità parallela in cui non capisco se ci sia tu sotto falso nome o se si tratta di un travestimento che ti consente di essere chi non sei nella vita reale.
In parte rappresenta pure me, magari quella parte di me che solo in un contesto televisivo, quindi di fiction, puoi esprimere. Poi è chiaro che la maschera ti consente degli eccessi. Cioè andare in un comune e dire "qui secondo me fra 10 anni sarete tutti morti, non ci sarà più nessuno", non è esattamente il massimo, ma una cosa che ti puoi permettere nel momento in cui hai creato un personaggio, altrimenti non hai la credibilità, ti autocensuri anche per educazione.
Su Wikipedia la dicitura vicino al tuo nome continua ad essere quella di uno Youtuber. Ti ci rivedi?
Non so chi l'ha scritta quella pagina.
Però tu in effetti appartieni alla generazione di chi ha invaso la Tv trovando prima visibilità su Youtube e social.
Sì, indubbiamente. Ed è cominciato per puro caso, come immagino accada a molti che fanno il video che gli fa fare tante visualizzazioni e poi dicono "Oh, però questa cosa funziona". Però parliamo veramente di 15 anni fa, cioè io con le cassette ancora montavo.
Come è iniziato tutto?
Facevo teatro e vivevo in una città come Bari che era comunque la periferia rispetto a certe dinamiche lavorative, soprattutto per quel che riguarda la televisione. Non avendo la possibilità di fare corsi, andare al Dams di Bologna o l'Accademia di Roma, mi sono acceso la telecamera e ho detto "Vabbè, io faccio teatro, vediamo". Ho unito il tutto al fatto di aver seguito da sempre la politica.
Vanti anche una formazione da avvocato.
Sì va beh, la formazione forense per chi è nato nel '79 come me, soprattutto al sud, era nello stato di nascita, ti davano già l'iscrizione alla facoltà di giurisprudenza. Però ho sempre fatto il teatro dal liceo, all'inizio facevo cose serie, l'Amleto, fino a quando un giorno un regista mi ha detto di scrivere cose mie. Poco dopo arrivarono le mie prime telefonate finte con Sabino che pubblicavo online, che furono intercettate da Floris a Ballarò. Floris che, tra l'altro, ritroverò in questo programma.
Capitolo Striscia. Qualche settimana fa dicevi a Fanpage di sentire Ricci tutti i giorni, vale lo stesso anche oggi?
Non tutti i giorni, ma capita che ci sentiamo, che ci scriviamo. Però diciamo che non ci sono ancora novità.
Lui nelle scorse settimane scorsa ha fatto uno spot su Canale 5 per dire che torna, ma è chiaro quando torni.
Sai cos'è? Alla fine conta il punto di vista contrattuale e in quel senso è la rete che si deve fare viva.
Berlusconi ai palinsesti di luglio aveva detto "non so niente di Pinuccio e gli altri inviati". Tu sei l'unico ad avere già ritrovato una collocazione nel gruppo di Striscia.
Più che una ricollocazione è stato un mio progetto che ho voluto provare a portare avanti. Era una cosa di cui parlavo da mesi con Salerno per capire come farla.
Dovesse ripartire Striscia ci torneresti comunque? Si parla dell'ipotesi che possa essere in prima serata.
Ripeto, bisogna capire anche la rete che cosa vuole. Ci sono una serie di cose che naturalmente adesso non si sanno e si dovrà andare a valutare, anche perché, inutile dirlo, io in questo momento sto con la testa su altro. Spero che sia il primo di una serie di altri progetti.
C'è chi ritiene Striscia una sorta di prodotto superato dal tempo. Hai avvertito questa flessione del gradimento in questa direzione?
Di questo non sono molto convinto, però è vero che ormai su quel tipo di lavoro c'è chiunque, dal blog al giornale locale, quello regionale, c'è Giletti, pure Unomattina si è messo a fare le inchieste. E un territorio saturato, mentre prima era "lo dico a Striscia". Secondo me Striscia, più che nella velocità di arrivare prima degli altri sulle cose, che ormai è propria del web, deve andare nella direzione di un approfondimento, perché ha i mezzi e le possibilità per farlo.
Per anni sei stato il tormento della Rai con RaiScoglio24. Stai continuando a seguire la cosa oppure ti sei un po' discostato?
Resto legato alla cosa perché naturalmente sento tutti gli informatori che continuano a mandarmi e a segnalarmi cose. Come dice il maestro Antonio, conservo tutto. Poi quello che sta succedendo da un punto di vista politico in Rai non è né più né meno di quello che è accaduto altre volte con il cambio di governi. Quanto a La7, è vero che spesso assolve al dovere di servizio pubblico in cui la Rai viene meno.