“Matteo Bocelli raccomandato”: l’artista non ci sta e replica alle critiche

Essere figlio d'arte è croce e delizia. Da una parte permette di vivere l'essenza di una professione sin da bambini, dall'altra – soprattutto quando si decide di intraprendere la stessa carriera dei genitori – si rischia di essere etichettati come raccomandati. Ne sa qualcosa Matteo Bocelli, figlio del tenore Andrea Bocelli. L'artista ha avuto a che fare con questo pregiudizio e con le cattiverie di chi ritiene che il padre gli abbia spianato la strada nel mondo della musica. Il ventisettenne ha replicato in un'intervista.
Matteo Bocelli, in un'intervista rilasciata a AdnKronos, ha affrontato l'argomento e ha replicato alle accuse. È consapevole che ci sono degli hater che sostengono che la sua carriera sia frutto di raccomandazione. Bocelli ha dichiarato: "Non credo molto nella raccomandazione quando si parla di musica, perché alla fine è il pubblico che ti sceglie". È convinto, infatti, che – raccomandato o meno – se la tua musica non piace, il pubblico non acquista i biglietti, né i tuoi album. Il 27enne, tuttavia, ha anche riconosciuto di avere avuto più opportunità rispetto ad altri aspiranti cantanti: "Sicuramente che io abbia avuto un trampolino di lancio favorito è vero". Ad esempio, quando aveva solo 16 anni David Foster – che frequentava casa sua – gli ha proposto di fare un album insieme. Ma non mancano gli aspetti negativi. In tanti si aspettano da lui che ripercorra le orme del padre: "Quello è un peso che senti".
Matteo Bocelli, infine, ha parlato del rapporto che lo lega al padre Andrea Bocelli. Ha spiegato di non avere mai subito pressioni da lui. Entrambi sono convinti che ognuno debba trovare la sua strada quando si tratta di musica. Il padre, però, gli ha dato preziosi consigli su come usare la voce e su come relazionarsi con il pubblico quando è sul palcoscenico.