Leonardo Fiaschi: “Audiscion? I veri ascolti oggi si misurano sui social. Monica Setta deve ridere di più”

"Quando imito un personaggio, cerco di trovarne il lato cattivo, l'ego. È più divertente". Leonardo Fiaschi, uno dei volti di Audiscion, programma di Rai 2 condotto da Gigi e Ross con Elisabetta Gregoraci, ha le idee chiare sulla sua arte. Livornese, quarantenne, è tra gli imitatori più apprezzati della nuova generazione con un repertorio che spazia da Jovanotti a Cremonini, da Schettini ad Allegri. E su Monica Setta, che ha recentemente minacciato querele a Giulia Vecchio per la sua imitazione, non ha dubbi: "La farei ancora più cattiva l'imitazione. Non ci si può ancora prendersela, dai Setta, ridici un pochino sopra".
Nel panorama dell'imitazione italiana, Fiaschi ha scelto una strada precisa: "Mi piace molto il black humor, trovare la nota negativa nel personaggio". Un approccio che sembra funzionare, come dimostra il successo delle sue clip sui social: "Ho fatto una clip di Schettini che ha fatto più di mezzo milione di visualizzazioni. Oggi non bastano i numeri televisivi, ci sono anche i social". Una stoccata anche ai critici: "Ormai non guardano neanche le trasmissioni e tendono subito a giudicare".
Attualmente ti trovi a Napoli per le puntate di Audiscion. Come sta andando?
L'esperienza è bella, c'è un bel gruppo. Mi piacciono tutti. A parte i numeri, il programma sembra che non sta facendo tantissimo, però quello dipende da una serie di cose. Mi trovo bene, c'è un gruppo di lavoro affiatato. Gigi e Ross sono bravissimi, Elisabetta Gregoraci anche. C'è uno spazio di lavoro sicuro. Col tempo acquisisci la libertà. E mi piace, dopo un po' di anni, sapere che posso essere abbastanza libero di spaziare, di improvvisare. E poi si sta a Napoli e quindi si sta bene.
Ecco, i numeri. Facciamo uscire l'elefante dalla stanza subito: magari la concorrenza con GialappaShow non aiuta, ma potrebbe andare meglio?
Certo, dall'altra parte c'è la Gialappa's che è fighissima, sono bravissimi, in quello non si discute. Anche qua ci sono tante persone – e non parlo di me, parlo in generale – tanti comici che a me piacciono. Poi è normale, ti vai a scontrare con dei titani, ma non solo quello. In televisione c'è un po' di roba, c'è la serie su Rai 1, poi c'è L'Isola su Canale 5. Alla fine uno si aspetta sempre i grandi numeri, però almeno io guardo tanto anche i social. Ci si sofferma sempre sui numeri che si fanno in televisione, ma non basta. Oggi ci sono anche i social, perché tipo io ho fatto una clip di Schettini che ha fatto più di mezzo milione di visualizzazioni. Quindi per me non è una sconfitta o un risultato negativo. Per me è un ottimo risultato perché ha fatto 30.000 mi piace, compresa la ricondivisione di Schettini. Poi ci sono i critici.
I critici?
Sì, i critici che ormai non guardano neanche le trasmissioni e tendono a dire "no, non mi piace". Non lo guardano neanche il programma. Stanno i loro galoppini che commentano, quindi è un po' triste perché non si soffermano a guardare il programma e tendono subito a giudicare, a generalizzare.
Tu hai grande attenzione al mondo dei social, perché per esempio hai anche imitato uno dei personaggi come Pietro Armenti, "Il mio viaggio a New York", un personaggio che si conosce solo se frequenti quel mondo lì.
Sì, Armenti mi faceva ridere. Il lavoro che faccio io è guardare quelli che fanno numeri sui social o quelli che potenzialmente potrebbero fare numeri, che hanno una caratteristica, quindi sono imitabili, che possono in un certo modo condividere il video, quelli che non si prendono sul serio. Ora, per esempio, Scanzi, io lo stimo molto. Mi piace tanto, mi è sempre piaciuto come giornalista, come la pensa, insomma, mi rivedo molto.
Ecco, Andrea Scanzi è uno dei personaggi nuovi del tuo repertorio. Come l'ha presa?
Lui è molto intelligente, infatti, come tutte le persone intelligenti non se la prendono. Poi ci sono quelli che magari non ti aspetti e se la possono prendere. Uno dice "Ah, figurati se Scanzi se la prende". E infatti non se l'è presa. Anzi, è contentissimo, ha fatto una recensione bellissima su YouTube, ci sentiamo spesso.

Ti ha chiamato personalmente e poi ne ha parlato sulle sue dirette YouTube?
Ne ha parlato su YouTube, l'ha ricondiviso. Quindi per me che faccio questo lavoro è il massimo risultato perché quando una persona riesce a divertirsi su una imitazione e lo condivide e sa le battute, anzi sa le battute a memoria, è meraviglioso, è il premio più grande che uno possa ricevere. Perché a volte capita ti metti lì a giornate intere e studi un personaggio, magari anche sconosciuti dei social, e poi manco ti filano. Ti dici "Vabbè, questo è un modo anche per dargli importanza, perché magari fra 2-3 mesi sparisce".
Ci sono stati dei personaggi che io ho imitato che poi se ne sono sbattuti e sono spariti. Questi fenomeni dei social… mentre credo che una persona intelligente debba ridere anche della sua imitazione, perché poi se ti imitano vuol dire che sei popolare.
Nel repertorio hai anche due cantanti come Jovanotti e Cesare Cremonini.
Spero mi invitino allo stadio a vedere il concerto. Cremonini è carinissimo, spero di vederlo presto. Jovanotti non l'ho mai sentito. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa della mia imitazione.
Lo dici come se tu fossi convinto che non l'ha presa bene.
No, no, l'ha presa bene perché me l'hanno detto, mi è piaciuto molto. Però mi piacerebbe parlarci, cioè mi piacerebbe riderci insieme di questa cosa.
Massimiliano Allegri, invece, l'hai mai sentito, visto che è una delle tue imitazioni più conosciute?
Siamo amici, entrambi livornesi. È una persona simpaticissima perché è uno che è fuori dalle interviste, dalla televisione, è veramente uno spasso. Lui stacca da tutto ciò che è il lavoro e sta con gli amici, quindi si diverte, non porta il lavoro nella sua sfera privata. Si diverte tantissimo quando gli faccio l'imitazione. Si diverte molto. E questo mi piace.
Si dice che l'anno prossimo allenerà il Napoli. La piazza, almeno, fa questo nome.
Lo spero, mi piacerebbe che Allegri allenasse il Napoli. È una città che amo, è di porto come Livorno. Non c'ero mai stato così tanto a lungo a Napoli, come quest'anno. Dopo tre giorni sono diventato amico di tutti. Mi sono fatto tanti amici e mi diverto. Qualsiasi persona ti dà qualcosa a Napoli. C'è arte dappertutto. Qualsiasi persona ti dà uno spunto. Ci sono tanti artisti napoletani che amo. Francesco Cicchella, per esempio, che è bravissimo. A teatro è un fenomeno. Siamo molto amici.
Su Cicchella c'è una clip che ti riguarda con Pintus, una scena viralissima sui social: De Sica, Siani e Ibra in auto insieme.
Loro due sono tra i miei più cari amici. Pintus lo stimo tanto perché è riuscito a dare un cambio, ha preso l'imitazione, la caratterizzazione e l'ha inserita all'interno dei monologhi in modo che funziona. Ogni volta è un crescendo, è sempre più bravo. Pintus è proprio un punto di riferimento per me. È bravissimo. Cicchella, ribadisco, è un fenomeno. Ha uno stile americano, di quei performer che cantano, ballano, fanno tutto. Con loro ho un legame particolare.
C'è rete tra voi imitatori. La settimana scorsa, Claudio Lauretta, mi diceva che tra di voi c'è un rapporto fatto di consigli. Mi ha spiegato che sei stato tu a suggerirgli di imitare Giorgione orto e cucina.
Persona squisita e favolosa. È bravissimo. Quando fa Gerry Scotti e quando fa Pozzetto è impressionante, forse a livello maschile è tra i più bravi, se non il più bravo.
Sul femminile invece c'è il nome di Giulia Vecchio che sembra quello più in auge al momento. A proposito di chi non gradisce l'imitazione, c'è stata la notizia di Monica Setta che ha minacciato querele, ha cercato di interrompere la sua imitazione fatta da un altro bravo imitatore che è Vincenzo De Lucia. Che idea hai tu su queste storie?
Io penso che abbia ragione Giulia Vecchio, penso anche che la farei ancora più cattiva l'imitazione. Non ci si può ancora prendersela per un'imitazione, è una roba lontana dalla realtà. A parte che gli ha fatto pubblicità, quindi non guasta mai. Giulia Vecchio è bravissima, è un'attrice molto brava e viene fuori dai Contenuti Zero, un gruppo che seguo, sono tutti bravissimi, c'è anche Carlo Amleto. Ha cercato di renderla più grottesca. Non sei tu quella, è una parodia che ti sta facendo. Devi entrare nell'ottica che quella è una parodia, una caratterizzazione, non è che lei è così e ha i piedi gonfi. È divertente quella cosa. Quindi la Setta deve prendersela un po' meno. Dai Setta, prenditela un po' meno, ridici un pochino sopra, smettila.
Hai imitato Papa Francesco nello scherzo telefonico famoso, quello di Brosio alle Iene. Ora c'è il nuovo Papa. Lauretta mi ha confessato che sa già come imitarlo.
Anch'io l'ho trovato. Mi piace chiamarlo "Papa mezzo", perché è mezzo peruviano, mezzo inglese, mezzo francese. La chiave, la voce ce l'ho e anche l'espressione. Soltanto che farlo subito ora te lo bruci perché non è ancora entrato nel vivo. La gente non sa ancora come parli, quindi non ce l'ha ancora in testa, quindi ti possono dire "Ah, sì, bravo" ma senza capire veramente. Lui mi piace. Il messaggio che ha dato è fantastico perché quello che sta succedendo a Gaza, finalmente ha avuto il coraggio di dirlo. Bisogna parlarne perché è una roba fuori dal mondo e soprattutto gli artisti devono parlare di questa cosa perché si tende spesso a nasconderlo.
Sei livornese, ma sei anche tifoso del Livorno?
Tifo solo per il Livorno.
Quindi auguri perché siete tornati in Serie C. È salito anche il Pisa in A. Magari l'anno prossimo Pisa che si salva e Livorno in A, ce la metti la firma o vuoi il Pisa in B?
Non dico che voglio il Pisa in B, dico che mi sarebbe piaciuto vedere il derby l'anno prossimo.
Come dice il detto?
Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio. Campanilismi vecchi. Ma quando c'è stata l'alluvione a Livorno, io sono stato un alluvionato, ho perso la casa e i pisani mi hanno aiutato. I pisani sono venuti a Livorno e ci hanno aiutato. Da lì abbiamo detto: "Come si fa ora a dirgli qualcosa?". Come gli fai ora a dire qualcosa, quando sono venuti a darci una mano? Lo sfottò ci deve essere sempre, ma in modo sano.