Frank Matano: “Mia mamma mi voleva all’Università, i video mi hanno salvato dall’ansia sociale”

Frank Matano – tra i protagonisti de Il Baracchino, su Prime Video dal 3 giugno – si racconta a Fanpage.it. Comico e conduttore tra i più amati, ripercorre i momenti chiave della sua carriera: dagli esordi nel salotto di casa, passando per gli scherzi in famiglia, fino al successo raggiunto su YouTube. “Ho più ansia sociale nella vita reale che davanti alla videocamera”, confessa nell’intervista.
A cura di Eleonora di Nonno
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Frank Matano ha costruito la sua carriera partendo dal salotto di casa, dove ha imparato a farsi amare da milioni di utenti su YouTube con i suoi scherzi telefonici. A Fanpage.it rivela che – a un passo dal successo – la sua carriera "rischiava di fermarsi": suo padre stava per compromettere uno dei suoi video più famosi. Ricorda ancora quando, vittima di uno dei suoi scherzi, il genitore gli puntò una pistola addosso. Oggi Frank è un comico e conduttore affermato, ma nella voce di Donato, la ciambella animata de Il Baracchino su Prime Video dal 3 giugno, c'è ancora quel ragazzo che preferisce sedersi tra il pubblico per vivere la magia della comicità da spettatore. Dietro la sua risata c'è "l'incoscienza" tipica di chi sceglie di far ridere per mestiere e un artista che ha trasformato la sua "ansia sociale" e i "no" ricevuti nel motore del suo successo.

Su Prime Video dai voce a Donato, una ciambella che nel cartoon Il Baracchino fa da pubblico di un club di stand up. Nella vita reale, ti diverti di più a stare sul palco o fare da spettatore?

Forse mi piace di più stare seduto tra il pubblico, perché non c'è pressione. Anche se quando sei sul palco è come se si fermasse il tempo, vanno via tutti i problemi. Vivi il momento, il presente.

Ti ci rivedi in quella ciambella dall'animo sensibile ed entusiasta?

Mi ci rivedo molto. Donato si chiama cosi perché "donout" in inglese significa ciambella. È una ciambella con un vuoto dentro che colma stando a contatto con questi comici che lui adora. Abbiamo la stessa passione per la comicità e per i comici in generale. Io amo chi ha scelto di fare questo mestiere, la trovo una scelta incosciente e molto tenera. Hai diciott'anni, diciannove, e decidi di provare a far ridere di mestiere. Ci vedo così tanta ingenuità.

Adesso il tuo job title ufficiale è quello di comico, ma anche di conduttore. Per acquisire questa consapevolezza e sicurezza in te ha influito di più il riconoscimento esterno o è frutto in un lavoro interiore?

La sicurezza in sé stessi va a periodi. Di sicuro io non avrei fatto questo lavoro se non fosse stato per YouTube, perché mi dava la possibilità di esibirmi dal salotto di casa. La risposta del pubblico online mi ha dato sicurezza e voglia di fare questo lavoro. Non avrei mai avuto il coraggio di fare un provino. Ci sono periodi in cui ti senti divertente e periodo in cui dici: "Ma che stong a fa".

Il tuo percorso non è stato "tradizionale", ma è passato per le milioni di visualizzazioni di YouTube.  Come è stato sentirsi "promosso" dal pubblico del web prima che dagli addetti ai lavori?

È come se fosse una scorciatoia, perché il pubblico è il giudice finale, quelli che poi davvero devono apprezzare quello che fai. Ci sono stati tanti addetti ai lavori che mi hanno detto: "Non ho capito cosa fai online. Gli scherzi telefonici li facevano 50 anni fa". Invece il pubblico che nei commenti o nelle visualizzazioni sceglieva di vedere i miei video erano una prova che forse qualcosa c'era e questo mi ha dato la spinta per fare questo lavoro.

l tuo video "Scoregge sulla Gente: al parco" ha più di 25 milioni di visualizzazioni, nel gergo della Gen Z potremmo dire che "è l'ansia sociale ad avere paura di te".

Avevo comprato questa pompetta online su e-bay ed era così divertente usarla con un mio amico che l'ho fatto in un video. Se devo fare un video mi viene fuori un coraggio che di solito non ho. Ho ansia sociale più nella vita che quando si accende la videocamera.

Il tuo scherzo telefonico più apprezzato e celebrato rimane quello in cui chiamavi un'anziana signora facendoti passate per suo nipote. Nel video si vede un uomo che ti disturba mentre sei al telefono, ma chi era?

È mio padre che mi diceva: "È pronto, vieni a mangiare". Stava per bloccare la mia carriera, quello era uno scherzo che mi stava venendo benissimo. Se si fosse interrotto là sarebbe stata la fine. Era il primo tentativo. Il giorno prima avevo deciso di aprire un canale su YouTube. Ho acceso la telecamera, ho messo a registrare e ho digitato un numero completamente a caso con l'idea di fingermi il nipote. La speranza  era che rispondesse una signora anziana. E così è stato. Magico.

Sei un maestro del nonsense e hai una mimica che contribuisce ai tuoi sketch. Ti è mai capitato che qualcuno scambiasse questo stile di comicità leggera per mancanza di serietà?

Sì, mi è capitato che qualcuno mi abbia dato del poco serio, ma con gli anni questa cosa è passata. Forse la stupida incoscienza di essere giovane e l'entusiasmo immotivato che hai quando sei ragazzo porta chi è più adulto a dire: "Ma questo che si ride".

Frank Matano, Mara Maionchi e Christian De Sica sul set di Ne vedremo delle belle
Frank Matano, Mara Maionchi e Christian De Sica sul set di Ne vedremo delle belle

Sei passato per cinema e tv, però raccontavi che in un provino in radio ti dissero che la tua voce non era adatta. 

Mi avevano detto che per fare gli scherzi dovevo saper fare tanti accenti diversi, ma ne avevo caricato pochi quindi non mi presero. Io continuai a farli su YouTube e sono andati molto meglio degli scherzi che avrei fatto in radio. È stato un "no" fortunato.

Dicevi di avere una famiglia con un forte spirito comico. Quale è il ricordo o l'aneddoto più divertente della tua infanzia?

Facevo degli scherzi a mio padre insieme a mia madre, gli scrivevamo in faccia mentre dormiva. Lui è un carabiniere in pensione. Una volta tornava da un turno di notte, da mezzanotte alle sei. Io, alle sei in punto, mi ero nascosto sotto un tavolo al piano di sotto e martellavo sul pavimento. Quando è entrato in casa, ha tirato fuori la pistola e me l'ha puntata contro. Lì ho capito che non avrei fatto più scherzi del genere. Mi ha detto: "Tu sì scem prorpj".

Hai passato parte della tua adolescenza in America, sicuramente ti ha aiutato a imitare l'accento di Sandra Marchigiano. Lei ti ha dedicato in un video. 

Stando in America sono stato a contatto con i miei nonni che parlano come Sandra Marchigiano. Vivono lì dagli anni anni '60 e non si sono relazionati moltissimo con altri americani, sono stati più in famiglia. Con gli anni si sono dimenticati come si parla italiano e non hanno imparato davvero come si parla inglese, usano questo "broken english" tutto loro che è simile a quello di Sandra Marchigiano. Io l'ho incontrata a New York e abbiamo fatto un video insieme. Non avrei mai pensato che da video stupidi in cui la imitavo l'avrei incontrata davvero. È un idolo.

Una persona che non ha perso bene le tue battute è stata Patrizia Pellegrino in Ne vedremo delle belle. Avete fatto pace?

Ci siamo stretti la mano e ci siamo detti "vabbè, abbiamo scherzato". È stato tranquillo. Il litigio non è andato avanti.

Ti è dispiaciuto che hanno chiuso la trasmissione?

Sì, perché per me era un posto dove imparare. Io ho accettato di farlo soprattutto per i colleghi che avevo lì. Vedere Carlo Conti che presenta è una grande scuola, quindi sarei stato volentieri per un'altra puntata. Il programma era divertente, strano ma divertente.

Frank Matano e Mara Maionchi
Frank Matano e Mara Maionchi

Tra Mara Venier e Mara Maionchi?

La mia compagna di banco è Mara Maionchi. Ma ho conosciuto Mara Venier e devo dire che ha una grandissima capacità comunicativa, da lei c'è tantissimo da imparare.

Fedez è stato il tuo braccio destro in Lol. A Fanpage dicevi che secondo te si trovava "incastrato" ma che ne sarebbe uscito vittorioso. 

È successo esattamente quello. Fedez è un ragazzo molto intelligente e sveglio che sa cogliere ogni opportunità al meglio. Sta facendo benissimo con il suo podcast. Non ha bisogno di consigli.

Facendo un po' un bilancio della tua carriera, tu ne sei uscito vittorioso?

Sì, ho caricato dei video non sapendo tutto quello che sarebbe successo. Me lo auguravo. Chi sceglie di fare questo lavoro ha un segreto che è quello di volerlo fare e non lo condivide con gli altri perché hai paura che ti prendano per scemo. Mia mamma voleva che andassi all'Università. Sta andando bene, è andata molto bene. Direi che ne sono uscito vittorioso, ma deve continuare. Il cavallo si vede sul lungo.

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