Francesco Nozzolino: “Sono dimagrito, peso 135 Kg. Nel sesso mi blocco, mi vergogno e ho paura di essere compatito”

Da anni Francesco Nozzolino fa parte del cast di Avanti un altro. Nel minimondo del programma condotto da Paolo Bonolis interpreta il personaggio XXXL, chiaro riferimento alla sua fisicità. Il 35enne è arrivato a pesare 200 chili dopo la morte della madre. Per non lasciarsi annientare dal dolore, ha usato il cibo come "compagnia e conforto". Poi ha compreso di non poter andare avanti così. Si è rimboccato le maniche e ha iniziato a lavorare su se stesso. E così i chili sono diventati 150. Oggi è dimagrito ulteriormente: "Ho perso altri 15 chili e sono arrivato a 135", ha raccontato in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Ma i limiti, soprattutto quelli psicologici, non scompaiono con la perdita di peso: "A volte mi rendo conto che l’immagine che ho di me stesso è ancora quella del ragazzo sovrappeso, deriso e evitato". Fa ancora fatica a condividere momenti di intimità:
Non ho mai avuto un fidanzato, solo qualche esperienza di intimità basica, una sorta di petting, di esplorazione fisica, ma sempre con dei limiti. Mi blocco perché sono pieno di dubbi, vergogna e paura di deludere. Ho paura che l'altro mi guardi con compassione. Mi sento inadeguato. Penso: “Ma chi vuoi che ti voglia davvero?”
Mario Adinolfi, con la sua partecipazione all’Isola dei famosi, ha sollevato l’attenzione sul tema dell’obesità raccontando quanto sia difficile convivere con quei chili di troppo. Anche tu ne hai parlato spesso.
Ho provato più volte a spiegare che l’aumento di peso non è sempre una questione di alimentazione sbagliata. Nel mio caso è stata la conseguenza del dolore per la morte di mia madre. Era tutta la mia vita. Quando è venuta a mancare nel 2011, sentivo un vuoto enorme che ho cercato di riempire come potevo. Il cibo è diventato una compagnia, un conforto, qualcosa che mi faceva sentire pieno in un momento in cui mi sentivo vuoto in tutto il resto. Cucinavo a tutte le ore del giorno e della notte, con abbuffate in solitudine mentre fuori cercavo di sembrare sereno.
Pesavi 200 chili ma pian piano stai riuscendo a tornare in forma.
Sono sceso a 150 chili, poi ne ho persi altri 15 e sono arrivato a 135 chili, anche se ancora il peso è un po’ ballerino: oggi oscillo tra i 133 e i 138 kg. Ma per me è comunque un grande traguardo, perché ho avuto la forza di scegliere di cambiare. Un giorno mi sono svegliato e ho detto: “Adesso basta, voglio sentirmi meglio”.
E come ti senti oggi?
Rispetto al passato sto meglio fisicamente perché sono un po’ dimagrito però ci sono ancora situazioni pratiche che possono diventare complicate: sedersi in certi posti, viaggiare in aereo, affrontare una scalinata o le giornate particolarmente calde. Però, sì, mi sento più attivo, più vivo. Non punto a diventare un figurino, non mi interessa. Ma voglio stare bene con me stesso. E ci sto riuscendo, passo dopo passo.
Spesso oltre ai limiti fisici ci sono anche quelli psicologici.
A volte mi capita ancora di entrare in una stanza e domandarmi: “Mi stanno guardando perché mi conoscono o perché occupo troppo spazio?” È un pensiero tossico, lo so, ma è difficile da scacciare. Quando per anni ti guardano male, senti le battutine e le prese in giro, finisci per credere che abbiano ragione loro.
Quindi la perdita di peso non ha migliorato la percezione che hai di te stesso?
In parte sì. Quando mi guardo allo specchio oggi vedo un Francesco che ha fatto fatica, ma che ci sta provando davvero. Riesco anche a riconoscere dei tratti belli del mio viso, dei miglioramenti nel corpo. Ma le insicurezze non spariscono facilmente. A volte mi rendo conto che l’immagine che ho di me stesso è ancora quella del ragazzo sovrappeso, deriso ed evitato. Sto imparando a conviverci.

In un'intervista a Fanpage.it hai raccontato di non avere mai avuto un fidanzato.
Sì, è vero. Non ho mai avuto un fidanzato nel senso più romantico e completo del termine. Mai una relazione vera, stabile. Ma qualche esperienza di intimità basica sì, c’è stata. Una sorta di petting, di esplorazione fisica, ma sempre con dei limiti. Ogni volta che la situazione si faceva un po’ più seria, io mi bloccavo. Non per mancanza di desiderio, ma perché ero pieno di dubbi, vergogna e paura di deludere. È difficile lasciarsi andare quando hai passato una vita a sentirti sbagliato.
Cosa ti spaventa a tal punto da non riuscire a lasciarti andare?
Ho paura che l’altro mi guardi con compassione. E poi oggi quando si parla di sessualità sembra che tutti abbiano esperienze incredibili. Io vivo più di sogni che di realtà e quindi mi sento inadeguato. Magari mi capita di pensare: “Ma chi vuoi che ti voglia davvero?” e di convincermi di non poter avere una storia d’amore perché non sono desiderabile.
Hai solo 35 anni, stai pensando a come affrontare queste insicurezze per non precluderti l’esperienza dell’amore?
Non voglio rinunciare all’amore, ci mancherebbe. Anzi, ne ho un bisogno immenso. Sto lavorando su me stesso con piccole cose: parlando con gli amici, leggendo, scrivendo, affrontando conversazioni che prima evitavo. Non so quando sarò pronto a vivere l’amore come lo sogno, ma almeno adesso non lo rifiuto più.

Gli spettatori ti conoscono come XXXL di Avanti un altro. Il fatto che la tua notorietà sia legata proprio alla tua fisicità non rischia di intrappolarti in quel corpo? Potresti erroneamente pensare che dimagrire significherebbe perdere tutto.
Me lo hanno detto sai? “Francesco, stai attento a dimagrire troppo, la gente ti riconosce così, con quel corpo grande”. Ma io non ci ho dato peso. Perché io non sono solo un personaggio, sono una persona. E Francesco viene prima di XXXL. Mi piace lavorare in TV, ma se per farlo devo sacrificare la mia salute o la mia felicità, allora non è un buon affare. Il pubblico però riconosce le persone autentiche, chi mi apprezza lo fa per la mia anima, non per il mio aspetto.
Cosa consigli a chi si trova nella tua stessa situazione?
Non arrendetevi e non fatevi definire dal peso, dagli insulti ricevuti a scuola o da una persona che non vi vuole. Quando ti convinci di non meritare la felicità o l’amore, come ho fatto io, diventa tutto più difficile. Io so cosa significa svegliarsi la mattina e sentirsi stanchi prima di iniziare, la solitudine, la paura legata al corpo e all’intimità, il senso di inadeguatezza. Ma so anche che si può cambiare e ricominciare.