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Francesco Chiofalo dopo l’incidente: “Chi guidava aveva bevuto. Mi sono inca**ato, potevamo ammazzare qualcuno”

Intervista a Francesco Chiofalo che è stato dimesso dall’ospedale dopo l’incidente avuto a Dubai. L’influencer chiarisce la dinamica dell’accaduto e risponde a tutte le critiche. Chi guidava aveva bevuto: “Ha fatto un testacoda dopo un’accelerata poi lo scontro”.
A cura di Daniela Seclì
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Francesco Chiofalo fa chiarezza dopo l'incidente avuto a Dubai. L'influencer, in un'intervista rilasciata a Fanpage.it, chiarisce la dinamica dell'accaduto e replica alle critiche sollevate da alcuni utenti. Chi guidava la Lamborghini aveva bevuto. C'è stato un testacoda dovuto a una brusca accelerata e poi lo scontro. Chiofalo, che in queste ore è stato dimesso dall'ospedale, riconosce di avere rischiato non solo la sua vita ma anche quella delle persone che potevano trovarsi sulla loro stessa strada in quel momento. Per fortuna, non ci sono stati altri feriti.

Come stai?

Mi hanno appena dimesso dall'ospedale. Purtroppo devi sapere che ogni volta che ho un incidente e vedono che ho avuto l'operazione alla testa per il tumore al cervello, mi ricoverano sempre perché vogliono fare accertamenti, soprattutto per verificare che non si sia spostata la placca che ho in testa. A Dubai sono molto fiscali. Però poteva andare molto peggio perché l'incidente è stato importante. All'inizio avvertivo un forte dolore alla testa, ma fortunatamente ho riportato solo una contrattura al collo. Dovrò portare il collare per qualche giorno. Il ricovero mi è costato parecchio, volevano vendermi addirittura gli antibiotici.

Raccontami la dinamica dell'incidente.

Sono a Dubai per fare vari lavori con alcuni imprenditori. Io e questo amico, Carmelo, stavamo andando a una serata. Lui è venuto nel locale accompagnato dal suo autista, che però è dovuto andare via perché si è sentito male. Aveva dei problemi intestinali. Non si poteva lasciare la Lamborghini in mezzo alla strada. Vedendo che il mio amico aveva bevuto, gli ho detto: "Ti accompagno io". Ma non me la sentivo di guidare.

Quindi tu eri sul sedile del passeggero.

Sì, perché non me la sentivo di guidare una macchina così costosa e avevo difficoltà anche con la segnaletica locale. L'appartamento era a dieci minuti di distanza. Gli ho detto di cercare di stare sveglio ma ha perso il controllo della macchina. Ha fatto un testacoda e poi un bel botto. La Lamborghini è distrutta, disintegrata. Quando ha preso la curva ha dato un'accelerata che poteva evitare. Mi sono inca**ato. Abbiamo avuto anche una piccola discussione in ospedale perché gli avevo detto di andare piano e invece ha dato questa accelerata. Mi ha chiesto scusa, infatti. Però una cosa ci tengo a specificarla.

Dimmi.

Non era ubriaco fradicio. Non è che non capiva più niente o non stava in piedi. A quel livello non sarei mai salito sulla sua macchina. Però aveva bevuto. Considera che due bottiglie di prosecco erano state divise in dieci persone. Io, invece, sono quasi astemio.

Non mi spiego come tu non abbia impedito al tuo amico di guidare un'auto così potente nonostante non fosse pienamente lucido.

Perché non era uno stato di ebbrezza eccessivo. Se non si fosse retto in piedi gli avrei detto di lasciare la Lamborghini lì. Io non me la sentivo di guidare una macchina così potente. Per questo mi sono offerto di stargli accanto e dargli indicazioni come: "Occhio, è rosso, fermati". Ho rischiato per cercare di aiutare un amico.

Ci hai pensato al fatto che avreste potuto ammazzare qualcuno?

Sì, e mi sono inca**ato come una bestia, per fortuna non è successo perché alle 4 del mattino la strada era vuota.

Ti criticano perché in un momento drammatico come quello dell'incidente hai pensato a girare un video.

Qui entriamo nell'ambito degli influencer. Il video non l'ho fatto io. Ovviamente se l'ho caricato su Instagram vuol dire che non stavo così male. L'influencer è colui che documenta la sua vita attraverso i social. Io ho deciso di documentare sia le cose belle che quelle brutte, quindi anche se vado in ospedale o se mi lascio con la mia ragazza. Quel giorno ho avuto un incidente e l'ho raccontato. Questa è una cosa che molti miei colleghi non fanno. Raccontano solo il bello della loro vita e fanno sentire le persone a disagio, causando problemi di inadeguatezza e insicurezza. Io, se faccio un incidente perché un mio amico è uno scemo che si è ubriacato, lo racconto sui social. Chi racconta solo il bello è il marcio dei social. Se gli influencer sembrano un gruppo di stron** è colpa loro. Quindi da una parte capisco chi dice: "Ma sei su un'ambulanza e pensi al video?". Ma questo è il mio lavoro. Raramente chi segue il mio profilo si sente sbagliato, perché sono un ragazzo umile, non mi metto a tirare fuori orologi, macchine, soldi, come fanno questo gruppo di scemi.

Però ti accusano anche di raccontare troppe disgrazie. Per alcuni è solo un modo per attirare l'attenzione.

Ma la vita è una mer*a, parliamoci chiaro. Ma devo raccontare una vita virtuale? Io non sono sempre felice. Nell'arco dell'anno mi capitano più cose negative che positive. Perché devo dare l'idea di una vita surreale? Io finisco tre volte all'ospedale in un anno, ma tanta gente ci finisce 10 volte o ci vive in ospedale. La vita reale è questa. Sai perché sembro io quello strano? Perché gli altri raccontano una vita falsa per fare i fenomeni. Il risultato, come dicevo, è che i ragazzi si sentono sbagliati, smettono di studiare, vogliono tutto subito e non capiscono che bisogna fare dei sacrifici. Non sai quante altre cose negative mi capitano nella vita, che non racconto.

Vuoi aggiungere qualcosa?

Non bevete perché potete fare male a voi stessi e agli altri. Non prendete esempio da queste cose. Non era un gesto goliardico, ma un fatto grave. In Italia per una cosa del genere, con le leggi volute da Salvini, Carmelo sarebbe stato un uomo finito. Ripeto, non bisogna assolutamente mettersi alla guida quando si beve, anche se si beve poco. Come abbiamo visto, anche con un po' di prosecco può succedere di tutto perché i riflessi vengono appannati. Se non avesse bevuto, non sarebbe successo niente.

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