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Ivana Spagna aveva organizzato il suo suicidio: “La depressione è un corvo nero sulle spalle”

La depressione l’aveva condotta sull’orlo del baratro nel 1997: “Avevo organizzato tutto nei minimi dettagli, poi all’ultimo istante la mia gattina mi saltò in braccio”.
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Ivana Spagna è gli anni '80. Al Corriere della Sera la diva dei successi internazionali come "Easy Lady" e "Gente come noi" si racconta senza filtri e senza paura di dire quello che pensa su temi scottanti come la depressione che l'ha condotta sull'orlo del baratro nel 1997, dopo la morte di sua madre. Aveva organizzato il suicidio nei minimi dettagli: "Poi la mia gattina mi è saltata in braccio, miagolando". Dettagli che aveva già raccontato a Verissimo e che adesso ha approfondito.

Il racconto di Ivana Spagna

Ivana Spagna, uno dei volti pop più noti e amati degli anni '80, dopo aver collezionato un successo dietro l'altro ha conosciuto anche il volto scuro della solitudine e della depressione, che l'ha portata anche a organizzare l'estremo gesto del suicidio:

Dopo la morte di mia madre, nel ‘97, mi sono sforzata di concludere il tour. Prendevo troppe pastiglie, non dormivo. Mi chiusi in me stessa. Mi isolai. Avevo un corvo nero sulla spalla. Decisi di farla finita. Nella lucida follia ho pulito la casa, volevo andarmene lasciando tutto in ordine. Con calma fredda avevo organizzato ogni dettaglio. Stavo per farlo, la mia gattina mi è saltata in braccio miagolando. E mi sono risvegliata dall’incubo. Ho pianto per ore. Ma ero di nuovo io. In un attimo la mia vita è cambiata. Ho capito che avrei punito le persone che mi volevano bene, non era giusto.

"Non ho mai avuto grandi amicizie, ma Loredana Bertè la ringrazio ancora"

Nel mondo della musica e dello spettacolo è raro avere grandi amicizie. Ivana Spagna, infatti, non ne ha avute ma nel 2008 si è presentata al Festival di Sanremo con Loredana Bertè e anche se sono state presto eliminate, la cantante ricorda ancora quell'esperienza.

Nel 2008 mi chiamò Loredana Bertè per il duetto, anche se poi la canzone fu squalificata. Cantammo fuori gara per tre sere. Loredana è un uragano, una forza della natura, aveva disegnato anche i vestiti. Mi disse: “Dai, fatti i capelli belli gonfi”. Andai a dormire con le treccine, il giorno dopo le sciolsi e cotonai i capelli, un testone incredibile. “Perfetta”, approvò lei. Mi sono tanto divertita, la ringrazio ancora.

Sul successo che viene e va: "Io lavoro sempre, torno ora dalla Danimarca, a luglio sono strapiena di serate. Il periodo d’oro certo non torna più, ma quando sto sul palco sento che la gente mi vuole ancora bene. E ogni giorno è una grazia ricevuta dal cielo".

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