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Cannes 2025, Robert De Niro premiato da DiCaprio, l’attacco a Trump: “L’arte è una minaccia per autocrati e fascisti”

Leonardo DiCaprio ha consegnato la Palma d’oro onoraria alla carriera a Robert De Niro alla cerimonia d’apertura del Festival. L’attacco a Donald Trump: “Abbiamo un presidente filisteo che ha imposto un prezzo alla creatività, con i dazi doganali. Questi attacchi sono inaccettabili e riguardano tutto il mondo”.
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La cerimonia inaugurale del 78° Festival di Cannes ha regalato un momento indimenticabile quando Leonardo DiCaprio ha consegnato la Palma d'oro onoraria alla carriera a Robert De Niro. Un vero e proprio tributo a una star che ha ispirato il suo lavoro da attore: "De Niro ha ispirato noi attori a considerare il nostro mestiere non come una semplice performance ma come una profonda trasformazione", ha confidato DiCaprio davanti alla platea della Croisette. L'attacco a Trump di De Niro: "L'arte cerca la libertà. È per questo che siamo una minaccia per gli autocrati e i fascisti di questo mondo".

L'emozione di DiCaprio a Cannes con la compagna Vittoria Ceretti

Il sodalizio artistico tra i due interpreti ha attraversato decenni: dal set di "Voglia di ricominciare" nel 1993 fino alla recente collaborazione in "Killers of the Flower Moon" sotto la direzione di Martin Scorsese. Leonardo DiCaprio, con grande emozione, ha raccontato un ricordo personale che svela il turbamento del giovane attore alle prese col suo idolo: "A 15 anni cerchi di farti notare, l'unica idea che ho avuto è stata quella di alzarmi e urlare verso di lui con tutto me stesso". Su X, le immagini dell'arrivo di DiCaprio, accompagnato dalla sua nuova fiamma Vittoria Ceretti, hanno rubato la scena.

L'attacco di De Niro a Donald Trump

La serata ha virato verso territori inaspettati quando De Niro, raggiunto il microfono, ha abbandonato le convenzioni del discorso celebrativo per lanciare un j'accuse contro Donald Trump e le sue politiche culturali"Negli Stati Uniti lottiamo con tutte le nostre forze per difendere la democrazia che consideriamo scontata", ha tuonato dal palco. La critica si è fatta chirurgica quando ha denunciato "un presidente filisteo che ha imposto un prezzo alla creatività, con i dazi doganali", definendo tali misure "attacchi inaccettabili" che minacciano l'intero ecosistema artistico mondiale. L'attore ha proseguito: "Dobbiamo agire con determinazione. Invito ciascuno di voi che ama la libertà a protestare e a votare quando sarà il momento". Non più solo parole, ma esortazione alla mobilitazione: "L'arte cerca la libertà. È per questo che siamo una minaccia per gli autocrati e i fascisti di questo mondo".

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