Pupi Avati ai David: “Schlein chiami Meloni per salvare il cinema italiano”

La cerimonia dei David di Donatello 2025 ha vissuto un momento di grandissima intensità, con un pizzico di polemica, grazie a Pupi Avati. Il regista è stato premiato con il David alla carriera, ma ha colto l'occasione di trasformare il suo discorso di ringraziamento in un appello per il futuro del cinema italiano. Lo ha fatto a modo suo, in maniera signorile e in risposta alle polemiche precedenti a distanza con il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
L'appello di Pupi Avati
Precedentemente, la senatrice Borgonzoni aveva ricordato l'iniziativa "Cinema Revolution", che tornerà dal 13 giugno al 20 settembre con film italiani ed europei a prezzo ridotto di 3,50 euro, sottolineando che "i film vanno visti in sala. Non perché valgano meno", aveva precisato la Borgonzoni, "ma perché il resto dei soldi del biglietto li mette il MiC". A quel punto, Pupi Avati ha colto l'occasione per replicare: "L'idea di Cinema Revolution è carina ma noi abbiamo bisogno di qualcosa di più". Con lo sguardo di chi ha vissuto
Vedere questa festa, e io ho partecipato a un'infinità di premi… ma questa festa non assomiglia al cinema italiano, qui c'è l'opulenza mentre voglio ricordare le società piccole che stanno facendo una fatica pazzesca e hanno bisogno…
"La cosa più bella sarebbe se Schlein telefona a Meloni"
Un grandissimo applauso da parte del teatro non ha interrotto il messaggio del regista, che ha poi invitato le politiche in prima fila ad applaudire: "Non applaudite?". Dopodiché si è lanciato in una proposta, in questo momento storico, abbastanza difficile da realizzare, ovvero una telefonata tra la leader del Partito Democratico e la premier: "La cosa più bella sarebbe se Schlein telefona a Meloni e le dice ‘Giorgia, ci vediamo mezz'ora con Giorgetti e parliamo di cinema italiano!'. Non pensate che sarebbe auspicabile?".