USA, mamma con due figlie affette da microcefalia: “Sono ragazze normali”

Gwen Hartley è una donna di 40 anni di Kansas e sostiene che entrambe le sue figlie, affette da una malattia legata al virus Zika, sono ragazze normalissime, identiche alle loro coetanee: secondo la donna la microcefalia non deve essere considerata una patologia mortale, malgrado provochi lo sviluppo incompleto del cervello. Claire e Lola, le due figlie di Gwen, hanno oggi 14 e 9 anni: alla prima la malattia venne diagnosticata a tre mesi di vita, mentre alla seconda quando era ancora nel pancione della mamma. Le due ragazzine pesano oggi poco più di 20 chili, non possono camminare né parlare e soffrono di crisi epilettiche quotidiane. Ciò nonostante secondo la madre sono "ragazze come tutte le altre".
Ora la donna ha deciso di uscire allo scoperto e raccontare ai quotidiani statunitensi la sue esperienza con due figlie malate di microcefalia: l'ha fatto per mandare un messaggio di forte solidarietà a quelle mamme che in Sud America stanno mettendo al mondo figli con la stessa malattia, provocata dall'improvvisa e gravissima epidemia di virus Zika. Gwen, per l'esattezza, ha dichiarato che i medici avevano pronosticato per le sue figlie pochi mesi o anni di vita: tuttavia le ragazze, pur con grandi difficoltà, hanno ormai 14 e 9 anni. "Voglio rassicurare gli altri genitori: i loro figli saranno molto più forti di quello che i medici dicono".
Ma cosa è la microcefalia? Si tratta di una malformazione neurologica provocata probabilmente dal virus Zika (ma mancano ancora evidenze scientifiche) e dovuta al mancato pieno sviluppo della scatola cranica. Come spiega Il Post: "La testa del neonato non cresce in proporzione con il resto del corpo, mantenendo dimensioni al di sotto della media con il cervello che quindi non sviluppa tutte le proprie funzionalità. I neonati affetti da microcefalia hanno di solito difetti neurologici molto marcati con attacchi di vario tipo, che possono essere mortali. In alcuni casi i difetti cognitivi sono visibili da subito, mentre quelli legati alle funzioni motorie diventano evidenti nelle fasi successive della crescita".