Suicida a 15 anni, pubblicava in rete foto autolesioniste per soddisfare gli altri utenti

La 15enne inglese Tallulah Wilson era caduta in uno stato così grave di depressione che la portava a continui atteggiamenti autolesionistici fino a indurla al suicidio. Si è tolta la vita nell'ottobre dello scorso anno gettandosi sotto un treno alla stazione St Pancras, ma dal processo in corso per accertare la sua morte è stato scoperta una verità ancora più drammatica. L'adolescente, che abitava con la famiglia nel quartiere londinese di West Hampstead, era ormai sprofondata in un incubo più grande di lei tanto da indurla a soddisfare le richieste di altri utenti online con atti di autolesionismo. La ragazza forse per sfuggire alla realtà era ormai ossessionata da internet e dai social su quali aveva dato vita ad una figura di fantasia, un alter-ego, che però pubblicava foto di se stessa con tagli autoinflitti. Sui diari e sui suoi profili online la stessa ragazza si definiva brutta, obesa e senza alcun valore.
Disperata la madre della 15enne attacca "Io e le sue sorelle abbiamo fatto tutto il possibile per tenerla al sicuro, ma era stata catturata dalle grinfie di un mondo digitale tossico, dove nelle ultime settimane non riuscivamo più a raggiungerla". La signora Wilson si è detta "scioccata dalla facilità con cui Tallulah e gli altri ragazzi possono accedere a gruppi di autolesionismo online", e ha lanciato un appello ai grandi marchi affinché ritirino la loro pubblicità da quei siti che continuano ad ospitare gruppi dove si incoraggia l'autolesionismo e il suicidio.