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Una macchina gli stritola la mano sul lavoro: il medico gliela ricuce nella pancia

Carlos Mariotti, 42enne brasiliano, due mesi fa ha subito un infortunio scioccante mentre lavorava in fabbrica. L’incidente gli ha portato via quasi tutta la pelle del palmo e del dorso. In molti erano convinti che avesse dovuto subire l’amputazione. E invece no: riuscirà presto a recuperare anche in parte il controllo dell’arto superiore.
A cura di B. C.
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Quando si è svegliato dall’operazione, Carlos Mariotti, 42enne di Orleans nel sud del Brasile, si è ritrovato con la mano attaccata alla pancia. Non si trattava però di un caso di malasanità. L’operaio aveva perso 2 dita della mano sinistra rimasta incastrata in un macchinario al quale stava lavorando. Nell'incidente gli è stata tirata via quasi la pelle del palmo e del dorso, lasciando scoperti ossa e tendini. Un infortunio da film horror a cui i medici hanno trovato una soluzione: Carlos non solo riuscirà a evitare l'amputazione, ma quasi certamente potrà nuovamente riutilizzare la mano.  Il 42enne brasiliano è stato operato dallo specialista Boris Brandao, chirurgo ortopedico e traumatologico all'ospedale di Santa Otilia. Il medico ha ricavato nell'addome del paziente una sorta di ‘tasca' dentro la quale infilare la mano lesionata, così da proteggerla dal rischio di infezioni e favorire la ricrescita dei tessuti strappati. L'arto è rimasto chiuso in questo ‘alloggio naturale' per 6 settimane, per poi essere tirato fuori.

"Era una sensazione veramente strana perché sentivo che le mie dita vagano dentro il mio corpo", ha detto Carlos, sposato e padre di un bimbo. "Ogni giorno dovevo ricordarmi che non potevo utilizzare la mia mano perché era in una tasca. Ho avuto paura che avrei rotto i punti e compromesso le mie possibilità di recupero” racconta l’uomo al Daily Mail. "Il dolore che ho provato è qualcosa di indimenticabile e insopportabile. L’unico momento di sollievo era quando dormivo, per quanto dovessi sforzarmi a farlo” ricorda ancora. "A volte, esplodevo di rabbia e frustrazione. Io ero dipendente da altre persone, in particolare mia moglie, Cida, che è stata incredibilmente paziente, in tutto e per tutto: lavarmi, cambiare i miei vestiti, abbottonarmi la camicia e mettere i pantaloni” dice ancora. Ripensando al suo infortunio, il 42enne dice di provare "una forte emozione, anche se solo quando mi hanno avvertito che rischiavo di perdere la mano mi sono reso conto della gravità della situazione". Il macchinario dell'incidente era un'apparecchiatura per la produzione di bobine. "E' stato come guardare un film: ho visto la macchina tirarmi la mano e non potevo farci niente", ricorda.

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Ora però va molto meglio. E presto Carlos potrà tornare a utilizzare la mano liberamente. “Si è trattato di un infortunio molto grande e delicato – ha spiegato il dottor Brandao – e l'unica sede in cui abbiamo potuto introdurre l'intera mano è stato l'addome. Senza questa procedura, il rischio infettivo sarebbe stato altissimo", con il pericolo di dover procedere all'amputazione. Carlos "non potrà recuperare del tutto il movimento della mano – precisa il medico – però conserverà il gesto della presa e sarà sempre meglio di non averla più".

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