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Le muore il cane e si assenta dal lavoro, il suo capo la licenzia

Una giovane diciottenne è stata licenziata perché non si è presentata al lavoro il giorno dopo la morte del suo cane. Ha lanciato una petizione affinché il congedo per lutto sia esteso anche agli animali domestici.
A cura di Redazione
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Emma McNulty è una ragazza di 18 anni come tante di Glasgow, lavora in un locale fast food ma la sua storia è diventata famosa in tutto il mondo dopo che il suo datore di lavoro ha deciso di licenziarla per essersi presa un giorno di ferie a seguito della morte della sua cagnolina Milli. Secondo quanto racconta la giovane alla stampa locale lei e il suo cane erano molto legati e proprio per questo, dopo la morte, aveva deciso di non andare al lavoro per un giorno al rientro, però, il suo capo ha ritenuto l'assenza ingiustificata e immotivata e ha deciso di licenziarla. A nulla sono valse le spiegazioni della giovane, che sceglie, come forma di pretesta, di lanciare una petizione su Change.org u per chiedere che il congedo per lutto familiare si applicabile anche in caso di morte degli animali domestici. Ovviamente la legge britannica, così come quella italiana, non prevede tale possibilità per tanto l'assenza di Emma dal lavoro è stata bollata come ingiustificata.

Nell'intervista Emma spiega il legame tra lei e la sua cagnolina Millie di 14 anni, parla di un rapporto speciale in quanto loro due erano praticamente cresciute assieme. Le sue parole non sono bastate a evitarle il licenziamento: "È tempo che le aziende lo riconoscano e diano alle persone il tempo di cui hanno bisogno per riprendersi senza preoccuparsi che possono perdere il lavoro", ha affermato la giovane.

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