India, l’8 marzo di Indhuja: curriculum ‘matrimoniale’ contro il maschilismo

Lei si chiama Indhuja Pillai, è una ragazza indiana di 24 anni ed è diventata negli ultimi giorni un'icona del femminismo: per ribellarsi ai matrimoni combinati e a una cultura maschilista che legittima e giustifica stupri e violenze ha pubblicato su internet il proprio "curriculum vitae" a scopo matrimoniale. Tutto ciò dopo essersi accorta che i suoi genitori avevano postato delle sue foto su un sito di incontri, con l'obiettivo di trovarle presto un marito.
Il problema è che i suoi genitori avevano postato una serie di informazioni palesemente false sul suo conto allo scopo di aumentarne l'appeal: per questo la giovane è stata costretta a "rettificare" con un "curriculum" senza "trucchi": "Io non sono un ingegnere specializzato in software come dicono loro, dannazione – dice la ragazza – E non sono una donna disperata a caccia di un marito come invece mi descrivono". E' per questo che la giovane ha tracciato il proprio profilo: "Adesso prendetelo e inviatelo a qualcuno che abbia il coraggio di chiedere la mia mano". La 24enne si descrive: è alta 1,63, pesa 63 kg, si dice atea, amante dei viaggi e della fotografia, dice di guadagnare abbastanza per se stessa e di risparmiare per viaggiare. Alla voce "stato civile" scrive: "Sposata con me stessa". E ancora, con un pizzico di ironia: "Porto gli occhiali e sembro un'imbranata. Non sono una donna femminile. Non mi farò mai crescere i capelli lunghi. In definitiva non sono ‘materiale da matrimonio'. Non seguo la tv e non leggo. Non sono una spendacciona né una shop-aholic. Cerco un uomo, preferibilmente con la barba, che ami vedere il mondo. Qualcuno che guadagni per se stesso e non odi il lavoro che fa. Deve essere elastico con i suoi genitori, ma è meglio se non è un ragazzo di famiglia. Guadagna punti extra chi detesta i bambini. Punti per chi ha una grande voce e una personalità incisiva. Deve essere in grado di sostenere una conversazione per almeno 30 minuti".