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I salmoni delle acque di Seattle sono pieni di cocaina

Prozac, Zantac, Benadryl, ibuprofene e livelli di altre 77 sostanze sono state rinvenute nelle acque dello Stretto di Puget. I ricercatori hanno scoperto che sono sopratutto gli scarichi delle acque reflue ad essere contaminati. E anche i pesci che vivono in quelle zone.
A cura di B. C.
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Seattle ha un problema di droga di cui probabilmente nessuno è a conoscenza. A quanto pare, infatti, numerosi campioni prelevati dalle acque dello Stretto di Puget hanno evidenziato livelli molto alti di Prozac, Zantac, ibuprofene e 77 altre sostanze, tra cui anche la cocaina. Si tratta di medicinali, prodotti farmaceutici e per la cura personale, oltre che droghe pure e semplici, che sarebbero stati riscontrati anche in diversi esemplari di salmone chinook che popolano le acque. "Le concentrazioni sono più alte di quanto ci aspettassimo," ha spiegato Jim Meador, un tossicologo ambientale della NOAA’s Northwest Fisheries Science Center, al Seattle Times. "Bisogna chiedersi che cosa stia succedendo a questi pesci". I campioni, prelevati dalle acque nei pressi degli impianti di depurazione negli estuari della zona di Seattle, sono stati raccolti in due giorni nel mese di settembre 2014. Secondo lo studio, i ricercatori hanno trovato livelli di 81 diverse sostanze negli effluenti, 25 negli estuari, e 42 nei tessuti dei pesci.

Perché i livelli sono così alti? Meador ha detto al Seattle Times che potrebbe essere semplicemente perché la popolazione fa un uso altrettanto alto di droghe. Ma il motivo potrebbe essere correlato anche ai processi di depurazione-trattamento degli impianti. Betsy Cooper, amministratore delegato per la Wastewater Treatment Division, ha però spiegato che le responsabilità non possono cadere esclusivamente sui  centri di trattamento della zona: “Facciamo del nostro meglio per rimuovere certe sostanze, sia chimicamente che biologicamente. Purtroppo non tutto va via”. Mentre gli impianti di trattamento sono tenuti a eliminare i contaminanti dall'acqua, alcuni farmaci risultano particolarmente difficili da rimuovere, come l'ibuprofene e la cocaina. E probabilmente i livelli di contaminazione sono destinati a restare lati; secondo uno studio, 97.000 chili di farmaci e sostanze chimiche potrebbero continuare ad essere immessi nello Stretto di Puget ogni anno.

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